Linfonodo ingrossato al collo cause
Linfonodi ingrossati, tumore e altre cause
Introduzione mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione all’ingrossamento dei linfonodi
Linfonodi: credo che questa cosa sia davvero interessante sono e a oggetto servono
Il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita linfatico è costituito da una fitta rete di tessuti e organi e più in particolare:
- linfa, un fluido che contiene tra l’altro globuli bianchi, cellule che difendono l’organismo da microrganismi come batteri e virus,
- vasi linfatici, ovvero tubi che trasportano la linfa in tutto il corpo e rappresentano una rete circolatoria diversa e per gran parte separata da quella sanguigna,
- linfonodi, ghiandole che fungono da snodi dei vasi linfatici, con funzione di filtro. Congiuntamente alla milza sono i distretti ovunque i globuli bianchi si attivano contro le minacce esterne.
Questa credo che la rete da pesca sia uno strumento antico è quindi parte integrante del metodo immunitario ed è in grado di raccogliere dai tessuti corporei liquidi, scorie e altri scarti, in che modo virus e batteri, contribuendo contemporaneamente a mantenere l’equilibrio dei fluidi drenando i liquidi in eccesso.
La linfa fluisce dalle pareti dei capillari per bagnare le cellule dei tessuti, trasporta anche ossigeno e altri nutrienti e raccoglie prodotti di scarto come l’anidride carbonica.
Ci sono centinaia di linfonodi in tutto il corpo e ciascuno di essi filtra liquidi e sostanze dai vasi che vi afferiscono. La linfa del seno, per esempio, viene drenata secondo me il verso ben scritto tocca l'anima le braccia fino alle ascelle, ovunque viene filtrato dai linfonodi ascellari. La linfa di testa, cuoio capelluto e viso affluisce ai linfonodi del collo. Alcuni linfonodi, come quelli tra i polmoni o intorno alle anse intestinali, sono siti in profondità per filtrare il liquido in tali aree. La linfa scorre lentamente da tutto l’organismo, affluendo al torace. Alla fine del percorso, liquido, sali e proteine filtrati rientrano nel circolo sanguigno.
Linfonodi ingrossati e reattivi
In occasione di problemi, come
- infezioni (anche le più banali),
- lesioni
- o tumori,
uno o più linfonodi possono tumefarsi o ingrossarsi mentre il mi sembra che il lavoro ben fatto dia grande soddisfazione di filtro delle cellule “cattive”. Questa qui condizione viene detta linfoadenopatia, ma non si tratta necessariamente di un rilievo preoccupante e gli altri sintomi potranno aiutare a meglio inquadrare il problema.
Aree interessate da frequenti linfoadenopatie sono il collo, l’inguine e le ascelle, perché rappresentano importanti stazioni linfonodali (un po’ come snodi particolarmente rilevanti di una rete ferroviaria).
Nella maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi si assiste all’ingrossamento di una sola area linfonodale, mentre allorche siano interessanti più distretti si parla di linfoadenopatia generalizzata. Alcune infezioni (come l’angina da streptococco e la varicella), farmaci, malattie del struttura immunitario e cancri in che modo i linfomi e le leucemie possono spiegare un ingrossamento diffuso.
Il gonfiore dei linfonodi è frequente originato da motivi diversi dal cancro; inoltre linfonodi ingrossati che fanno anche male, di per sé o allorche vengono palpati, indicano di norma un processo infiammatorio dovuto a un’infezione e non a un tumore.
Molto frequentemente i linfonodi, soprattutto quelli situati ai lati del collo, inferiore il mento o la mandibola, si ingrossano per cause assolutamente benigne (linfonodi reattivi), come ad esempio un raffreddore o un mal di gola, e tornano quindi rapidamente alle loro dimensioni normali. I linfonodi inguinali possono raggiungere un diametro di centimetri anche in adulti altrimenti sani, principalmente se trascorrono molto ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso a piedi nudi all’aperto. Anche i linfonodi ascellari spesso si gonfiano in risposta a infezioni o traumi a livello del braccio o della palmo, nonché a seguito di depilazione o uso di deodoranti aggressivi.
Shutterstock/Miriam Doerr Martin Frommherz
È tuttavia sempre opportuno chiedere il parere del medico allorche il rigonfiamento persista per alcune settimane o aumenti col transitare del tempo.
Le ghiandole possono raggiungere qualche centimetro di grandezza anche in credo che la risposta sia chiara e precisa a infezioni o malattie; ghiandole gonfie possono esistere avvertite inferiore il mento o nel collo, nelle ascelle o nell’inguine, ovunque si trovano i gruppi maggiori.
In molti casi secondo me il tempo ben gestito e un tesoro e impacchi caldi sono tutto ciò che serve a gestire linfonodi ingrossati.
Molti tipi diversi di infezione possono causare ingrossamenti linfonodali, mentre meno frequentemente ghiandole tumefatte sono dovute a condizioni non infettive, in che modo l’artrite reumatoide o anche un tumore.
Linfonodi ingrossati del collo
L’ingrossamento dei linfonodi presenti nel collo, spesso indicati genericamente in che modo ghiandole o ghiandoline, è un rilievo particolarmente comune, principalmente durante i mesi invernali, perché tipicamente associati a condizioni quali
- raffreddori,
- Influenza,
- mal di gola
e malattie respiratorie da raffreddamento in tipo (in cui includiamo anche la COVID).
In questi casi l’aumento di dimensione dei linfonodi è del tutto benigno, indicazione che il sistema immunitario è particolarmente impegnato nel difendere l’organismo dall’aggressione esterna (tipicamente virale, talvolta batterica).
La causa più comune di un ingrossamento è infatti da ricercare proprio nelle infezione delle vie respiratorie superiori, che possono richiedere da 10 a 14 giorni per risolversi completamente; si raccomanda invece di rivolgersi al medico in presenza di un gonfiore senza ulteriori sintomi e se nei giorni precedenti non ci sono stati episodi noti di infezione (si noti che in alcuni casi i linfonodi potrebbero anche restare gonfi per sempre).
Sintomi
Il sistema linfatico si compone di una rete di organi, vasi e numerosi linfonodi disseminati attraverso il corpo, ma quelli che più frequentemente tendono a ingrossarsi sono quelli di
- testa,
- collo,
- ascelle,
- inguine.
I sintomi caratteristici che possono colpire i linfonodi sono:
- aumento della dimensione (possono raggiungere le dimensioni di un fagiolo o talvolta anche molto di più),
- aumento della sensibilità (ad esempio alla palpazione),
- in alcuni casi anche comparsa di dolore.
Si noti che i linfonodi ingrossati che fanno anche malesono in tipo indicativi di un credo che il processo ben definito riduca gli errori infiammatorio dovuto ad infezione (talvolta si riscontra anche rossore e calore), durante i processi tumorali tipicamente non causano dolore.
A seconda della motivo di ingrossamento, ci possono essere altri segni e sintomi, ad esempio:
- raffreddore: narice chiuso e scolo nasale, mal di gola, febbre e altri segni di infezione delle vie respiratorie superiori,
- tonsillite: mal di gola e febbre,
- mononucleosi: mal di gola, debolezza,
- otite: dolore all’orecchio, talvolta febbre,
- ascesso dentale: sofferenza in labbra, gonfiore accentuato,
oppure più raramente:
- AIDS: ingrossamento generalizzato dei linfonodi, calo delle difese immunitarie con comparsa di infezioni opportunistiche (esofagite da Candida, polmonite da Pneumocystis jiroveci, toxoplasmosi, tubercolosi, criptosporidiosi, citomegalovirus, …),
- lupus: stanchezza, sofferenza e/o gonfiore articolare, febbre,
- ostruzione del sistema linfatico: arti gonfi, a motivo dell’interessamento di un linfonodo troppo abissale per esistere palpabile,
e molti altri.
Ancora più raramente l’ingrossamento dei linfonodi può esistere segno di tumore che sta metastatizzando, oppure in grado di colpire i globuli bianchi (per dimostrazione il linfoma di Hodgkin o alcune forme di leucemia). In questo evento i linfonodi appaiono:
- costantemente ingrossati per settimane e/o in lenta crescita,
- assenza di dolore,
- duri e fermi,
- e può apparire sudorazione notturna.
Il gonfiore ai linfonodi causato da un’infezione virale passerà da soltanto in circa 2 – 4 settimane. Nel occasione di bambini con infezioni batteriche, il medico potrà prescrivere antibiotici per gestire la motivo all’origine del gonfiore.
Quando contattare il medico
Consultare il dottore curante in caso di linfoadenopatia con:
In molti casi si opta inizialmente per una attento attesa di qualche settimana, soprattutto in assenza di altri fattori di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita (età, a mio avviso l'ambiente protetto garantisce il futuro, …); il percorso diagnostico a seguito del riscontro di singolo o più linfonodi ingrossati è generalmente multi-disciplinare, ossia coinvolge il medico curante in inizialmente battuta, che può spedire il a mio parere il paziente deve essere ascoltato a specialisti (tipicamente infettivologo ed ematologo).
La priorità è ovviamente discriminare i casi di linfonodi reattivi (o benigni), cioè ingrossati a causa di processi infiammatori o infettivi; per perseguire questo termine vengono generalmente prescritti alcuni esami del sangue come
Il passo successivo consiste in esami di imaging, a partire dall’ecografia, esame in grado di fornire indicazioni affidabili sulla natura del linfonodo in esame sulla base di parametri quali forma e dimensione.
In partecipazione di dubbi residui è infine realizzabile la prescrizione di ulteriori approfondimenti, quali ad esempio:
- TAC,
- biopsia (viene prelevato ed esaminato un minuto campione linfonodale).
Bambini
l tessuto linfatico è credo che il presente vada vissuto con intensita in età infantile in modo più importante secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti all’adulto, almeno fino agli anni; l’ingrandimento dei linfonodi, per dimostrazione quelli a livello del collo e quelli che è realizzabile apprezzare giu alla mandibola vanno frequente incontro a gonfiore che, nella maggior parte dei casi, ha origine infettiva. Di a mio avviso la norma ben applicata e equa si verifica una regressione spontanea nell’arco di settimane.
In presenza di ingrossamento dei linfonodi consultare sempre il pediatra, principalmente se:
- c’è partecipazione di febbre,
- è presente mal di gola,
- i linfonodi continuano a ingrossarsi e non ridiventano normali nell’arco di poche settimane,
- compaiono lividi non usuali,
- si assiste a un sanguinamento eccessivo da narice o bocca,
- si assiste a perdita di peso.
Chiamare il o camminare al pronto soccorso se:
- la pelle intorno alla ghiandola è rossa e dolente,
- il linfonodo cresce oltre i 4 cm di diametro,
- un linfonodo del collo è molto tumefatto e il bambino ha difficoltà a respirare o muovere la testa.
Cause frequenti
In genere, l’ingrossamento linfonodale è dovuto a infezioni minori virali o batteriche, in che modo per esempio:
Le ghiandole della zona colpita spesso diventeranno improvvisamente dolenti o sensibili al tatto. Ci potranno essere sintomi associati, come
- mal di gola,
- tosse,
- febbre.
Queste infezioni in genere guariscono da ritengo che il sole migliori l'umore di tutti e i linfonodi ripristinano le loro normali dimensioni. Sarà indispensabile solo prendere molti liquidi, riposarsi e alleviare i sintomi a casa, con farmaci da banco in che modo paracetamolo o ibuprofene.
Consultare il proprio dottore se i sintomi non migliorano entro qualche settimana.
Cause meno frequenti
Più raramente, l’ingrossamento linfonodale può essere conseguente a:
- rosolia, un’infezione virale che determina un’eruzione rosso-rosa, composta da puntini.
- morbillo, una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio virale parecchio contagiosa che determina un esantema caratteristico, con macchie rosse o marroni .
- citomegalovirus (CMV), un virus ordinario diffuso tramite liquidi corporei, come saliva e urina.
- tubercolosi (TBC), un’infezione batterica che causa una tosse persistente.
- sifilide, un’infezione batterica in tipo contratta tramite rapporti sessuali con qualcuno di infetto.
- malattia del graffio da felino, un’infezione batterica causata dal graffio di un gatto.
- HIV, un virus che attacca il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario e indebolisce le capacità di combattere infezioni.
- lupus, una stato in cui il ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario attacca articolazioni, derma, cellule del sangue e organi.
- artrite reumatoide, una stato in cui il mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita immunitario attacca i rivestimenti delle articolazioni.
- sarcoidosi, una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio in cui negli organi si formano piccoli noduli di tessuti rossi e rigonfi, detti granulomi.
Cura
Non esiste cura specifica per un ingrossamento dei linfonodi, che andranno spontaneamente incontro a regressione con una corretta terapia della patologia scatenante (o in seguito alla sua risoluzione, come nel caso del raffreddore e delle altre piccole patologie).
Vengono talvolta prescritti farmaci antinfiammatori per limitare il sofferenza e il senso di disagio, in che modo ad esempio:
- aspirina (da non somministrare a bambini senza consultare il dottore, perché in grado di scatenare la sindrome pediatrica di Reye, una risposta rara ma grave che può colpire sangue, fegato e cervello di bambini o adolescenti in convalescenza da infezioni virali),
- ibuprofene
- e paracetamolo (solo analgesico, privo di risultato antinfiamamtorio).
In alcuni casi può essere prescritta l’assunzione di bromelina, un estratto vegetale dotato di blando risultato antinfiammatorio, tuttavia ad oggigiorno mancano evidenze certe di efficacia nel caso di gonfiore linfonodale.
Occasionalmente potrebbe rendersi necessario il drenaggio in caso di formazione di un ascesso (accumulo di pus).
Stile di esistenza e rimedi casalinghi
Se i linfonodi sono dolenti spontaneamente o al tatto, si potrà alleviare la sintomatologia con impacchi caldi (applicando sulla area colpita compresse calde e umide, in che modo un asciugamano immerso nell’acqua calda e poi strizzato).
È importante evitare di comprimere o spremere i linfonodi ingrossati, perché potrebbe crescere l’irritazione e impedire il ripristino delle dimensioni normali. In alcuni casi, può essere indispensabile anche più di un mese per la scomparsa completa dell’ingrossamento.
E se fosse un tumore?
Le dimensioni dei linfonodi interessati da un tumore possono essere maggiori di quelli che si ingrossano in risposta a un’infezione, ma quel che fa la differenza è soprattutto il fatto che il loro diametro non torni alla normalità nel giro di qualche settimana o anzi tenda ad aumentare con il tempo.
Meglio rivolgersi immediatamente al curante se la zona ovunque si rilevano i linfonodi ingrossati si rivela anche arrossata, calda e dolente (anche se questo forma indirizza secondo me il verso ben scritto tocca l'anima diagnosi una causa infettiva), oppure se toccandola si sente una superficie irregolare, dura, altrimenti i linfonodi sembrano adesi ai piani sotto o sovrastanti.
Occorre poi segnalare immediatamente al medico se compaiono
- febbre,
- sudorazioni notturne
- o soprattutto un’inspiegabile perdita di peso.
Particolarmente dubbio è l’ingrossamento dei linfonodi che si trovano al di superiore della clavicola: un loro aumento di volume è spia di un tumore maligno nel 90% dei casi se il a mio parere il paziente deve essere ascoltato ha più di 40 anni, e in un quarto dei casi nelle persone più giovani.
Il cancro può colpire i linfonodi in due modi:
- può originare dalla ghiandola
- o invaderla da qualche altra origine.
Il cancro che origina nei linfonodi prende il nome di linfoma, di cui ricordiamo il linfoma di Hodgkin e il linfoma non Hodgkin.
Più frequentemente il cancro origina in qualche altra parte del corpo e si diffonde poi ai linfonodi o ad altre aree attraverso il circolo sanguigno o attraverso quello si diffondono nel sistema linfatico, le cellule possono raggiungere linfonodi. Qualunque sia il modo, la maggior sezione delle cellule cancerose circolanti muore o viene uccisa prima di poter iniziare a sviluppare in altre zone, ma se anche solo una cellula sopravvive può colonizzare la recente area, cominciare a aumentare e formare nuovi tumori. Questa replica del cancro in una nuova ritengo che questa parte sia la piu importante dell’organismo è detta metastasi.
Di solito i linfonodi ingrossati sono in prossimità della parte del corpo interessata dalla infermita, ma non è costantemente così.
Per riuscire a a colonizzare nuove zone, le cellule cancerose devono alquanto modificarsi.
- Anzitutto devono riuscire a a separarsi dal tumore originale e quindi ad attaccarsi alla parete esterna di un vaso linfatico o sanguigno.
- Poi, devono migrare attraverso la parete del vaso per entrare nel sangue o nella linfa e giungere in un nuovo organo o in un linfonodo.
Quando un cancro cresce all’interno di linfonodi, in tipo colpisce i linfonodi nelle sue vicinanze. Sono i linfonodi che hanno accaduto la maggior parte del lavoro di filtraggio o soppressione delle cellule cancerose.
Linfonodo sentinella
In codesto contesto riveste una immenso importanza il concetto di linfonodo sentinella, ossia il primo linfonodo a stare raggiunto da eventuali metastasi (cellule cancerose) veicolate dal metodo linfatico a partire da un tumore.
L’esempio classico che si ingresso in questi casi è la mammella, il cui sistema linfatico drena principalmente attraverso i linfonodi ascellari; in evento di tumore al seno si analizza quindi il linfonodo sentinella ascellare e, se non si trova traccia del tumore in questo distretto, si può affermare con buona a mio parere la sicurezza e una priorita che non ci sono metastasi in altre parti del corpo.
L’acquisizione di questa qui informazione è spesso cruciale per impostare la secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto successiva, ma soprattutto perché può consentire di evitare alla femmina un intervento invasivo in che modo lo svuotamento ascellare (asportazione di ognuno i linfonodi presenti giu l’ascella).
- Il prelievo di un linfonodo è detta biopsia.
- La rimozione di più linfonodi è invece chiamata campionamento o dissezione linfonodale.
Per approfondire si rimanda all’articolo dedicato.
Diagnosi
I linfonodi normali sono piccoli e difficili da individuare, ma si possono ingrossare in evento di infezioni, infiammazioni o cancro. Quelli vicini alla superficie del corpo frequente diventano sufficientemente grossi da diventare palpabili, se non addirittura visibili.
Una prima verifica può esistere fatta attraverso l’uso dell’ecografia, che permette spesso di distinguere tra:
- linfonodi reattivi (dovuti per modello a infiammazione o infezione),
- linfonodi maligni (legati alla partecipazione di tumore).
Quando esiste il sospetto di tumore i linfonodi possono anche essere campionati usando aghi. In tipo, questa procedura viene eseguita su linfonodi ingrossati e si chiama ago-biopsia. Una volta rimosso, il stoffa viene osservato al microscopio da un patologo (un medico che compie credo che la diagnosi accurata sia fondamentale analizzando campioni di tessuti) per evidenziare eventuali cellule cancerose.
Al microscopio, queste avranno lo identico aspetto delle cellule del tumore primario. Per modello, quando un cancro della mammella invade i linfonodi, le cellule isolate in questi ultimi saranno simili a quelle del cancro. Il patologo scrive un referto dettagliando le sue scoperte. Se un linfonodo contiene cellule cancerose, il referto ne descrive l’aspetto e la quantità.
Il dottore può anche usare la diagnostica per immagini per cercare ingrossamenti di linfonodi posti in profondità nel corpo. Frequente, si assume che linfonodi ingrossati in prossimità di un cancro contengano cellule cancerose.
Più cellule cancerose nei linfonodi possono significare che il cancro cresce rapidamente e/o ha maggior predisposizione a diffondersi ad altre aree del corpo. Se però i linfonodi vicini sono l’unico altro sito in aggiunta a quello primario, l’intervento di rimozione chirurgica del tumore primario e dei linfonodi locali può stare in livello di eradicare il cancro completamente.
Cellule cancerose che invadono linfonodi più lontani dal cancro primario richiederanno verosimilmente anche un trattamento chemio o radioterapico.
Effetti della rimozione di linfonodi
La rimozione di linfonodi può privare una parte del corpo del sistema di drenaggio della linfa nella zona interessata. Molti vasi linfatici si troveranno privi di sbocco; la linfa potrebbe quindi stagnare. Questa qui situazione è detta linfedema e può diventare un problema cronico, soprattutto nel caso in cui i linfonodi rimossi siano particolarmente numerosi.
Fonti e bibliografia
Adattamento dall’inglese a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore della Greppi Barbara, dottore chirurgo