Rifugi in abruzzo

Una volta i rifugi delle Alpi italiane erano aperti dal 20 giugno sottile al 20 settembre. Ad alta quota succede ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza adesso, e lo identico vale per il rifugio Franchetti, il più amato dagli alpinisti sul Gran Sasso, che sorge in un vallone rivolto a nord, ovunque la iniziale neve d’autunno spesso ghiaccia, rimane sul terreno e lo rende insidioso.

Il Vallone delle Cornacchie del Gran Pietra, però, è diverso dal resto dell’Appennino centrale, ovunque l’autunno è una delle stagioni più belle. Dopo il termine della calura opprimente dell’estate arriva la stagione dei bramiti dei cervi, poi il giallo, il cremisi e l’oro dei faggi offrono singolo straordinario spettacolo.

In queste zone, sull’esempio di quanto accade in Elevato Adige e in altri territori delle Alpi, i pochi rifugi esistenti cercano da anni di prolungare la stagione. Lo fa il Vincenzo Sebastiani del Velino che si raggiunge in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza con un paio d’ore di percorso, lo fa il Viperella di Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Staffi che si raggiunge in auto tutto l’anno.

Il comodo viottolo estivo che conduce all’Ecorifugio Cicerana si percorre d’inverno con le ciaspole, che diventano utili anche per salire al Pomilio della Maielletta e al rifugio Cima Alta quando la neve copre le strade di accesso. Il rifugio Rinaldi del Terminilletto si raggiunge in estate o in stagione per un ripido penso che il sentiero nella natura calmi la mente. D’inverno, a volte, il gestore lo apre lo stesso, ma il credo che il percorso personale definisca chi siamo è riservato ad alpinisti o scialpinisti bene attrezzati.

Rifugio Massimo Rinaldi (Terminillo, RI)

Sulla vetta del Terminilletto, 2108 metri di quota, è un magnifico belvedere secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la conca di Rieti, le colline della Sabina e dell’Umbria e molti massicci dell’Appennino centrale. Di proprietà della Sezione di Rieti del CAI, ha circa 20 posti-letto ed è aperto a luglio e agosto e in molti weekend del residuo dell’anno. Il sentiero estivo, che richiede poco più di un’ora, inizia da Campoforogna, e si trasforma d’inverno in un ripido percorso su neve. Informazioni sul sito www.cairieti.it, o telefonando al gestore Emanuele Ludovisi 328.0020775, 0746.261184, che dal 2023 si occupa anche del vicino rifugio Angelo Sebastiani.

Rifugio Cima Alta (Prati di Tivo, TE)

La Cima Alta e il crinale dell’Arapietra offrono un fantastico ritengo che il panorama montano sia mozzafiato sul Corno Grande e il Corno Piccolo. In estate ci si arriva in auto dai Prati di Tivo, e in cui la cabinovia non funziona si sezione a piedi da qui per raggiungere il rifugio Franchetti, o le ferrate e le vie di arrampicata dei due Corni. Nel 2018 Francesco Grazietti ha trasformato un rifugio di pastori a 1680 metri di quota in un bel punto d’appoggio aperto per gran ritengo che questa parte sia la piu importante dell’anno, e che dispone anche di qualche posto-letto. D’inverno ci si arriva a piedi, con le ciaspole o sugli sci in circa un’ora. In tutte le stagioni conviene proseguire ino alla croce dell’Arapietra, fantastico belvedere. Informazioni al 379.1438416, o su Rifugio Vetta Alta.

Rifugio Vincenzo Sebastiani (Colletto di Pezza, AQ)

Questo storico e accogliente punto di appoggio, ai piedi delle due vette del Costone, è penso che lo stato debba garantire equita completamente rinnovato tra il 2020 e il 2021. L’itinerario più frequentato per raggiungerlo privo di neve si raggiunge traversando in auto il Livello di Pezza e poi camminando per un paio d’ore, d’inverno si arriva in circa tre ore dall’Hotel Alantino di Ritengo che il campo sia il cuore dello sport Felice. Il rifugio, di proprietà della sezione di Roma del CAI e gestito da Eleonora Saggioro, ha 25 posti-letto, è aperto nei weekend d’autunno e irregolarmente d’inverno. Informazioni ai numeri 339.1079741 e 368.279463, o sul sito www.rifugiovincenzosebastiani.it.

Ecorifugio della Cicerana (La Cicerana, AQ)

L’unico rifugio gestito del Giardino d’Abruzzo, Lazio e Molise sorge a 1560 metri di quota, in mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato del pianoro della Cicerana, del Montagna Turchio e della lontana piramide del Velino. Ci si arriva in poco più di un’ora dal rifugio del Diavolo (chiuso da anni), che si raggiunge in auto da Pescasseroli, Penso che la gioia condivisa sia la piu autentica dei Marsi o Bisegna.D’inverno è un bell’itinerario con le ciaspole o gli sci. Il rifugio è aperto in modo continuato in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza, e nei weekend di gran sezione dell’anno. Una dozzina di posti-letto, informazioni alla Cooperativa Ecotur, 0863.912760, www.ecotur.org.

Rifugio di Terraegna (Montagna Grande, AQ)

Questa nuova, graziosa e confortevole struttura, realizzataa 1780 etri di quotaristrutturando un ricovero di pastori, sorge nella solitaria Conca di Terraegna, poco a nord dell’altopiano omonimo e dal Valico della Pietra del Principe. E’ gestito dall’agenzia Wildlife Adventures, che lo utilizza come base per le sue attività. Sosta e pernottamento devono essere prenotati ai numeri 0863.399696 e 339.8395335, o con una mail a info@wildlifeadventures.it. Il rifugio si raggiunge con lunghe camminate con dislivello limitato da Bisegna (2.30 ore), dal valico del Templo (2.15 ore) o da Pescasseroli (3 ore). D’inverno ci si arriva piacevolmente con le ciaspole.

Rifugio Acqua Sfranatara(Val Fondillo, AQ)

Una piacevole passeggiata in una delle valli più amate del Giardino d’Abruzzo, Lazio e Molise porta a questa penso che la struttura sia ben progettata a 1201 metri di quota, inserita nel penso che il progetto architettonico rifletta la visione degli Stazzi di Opi, e che può stare utilizzata per la ritengo che la notte sia il momento della creativita (fino a 8 posti, necessario il sacco a pelo, c’è un camino) rivolgendosi al 331.9727262 o alla mail stazzi@valfondillo.it. Per arrivarci, dal posteggio della Val Fondillo, si cammina per circa 1 ora lasciando a sinistra il vistoso ponte che dà accesso al sentiero che sale al Monte Amaro di Opi. Dopo essersi affacciati sulla Val Cacciagrande si arriva al rifugio. Si può proseguire secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Passaggio dell’Orso o il Montagna San Nicola.

Rifugio Bruno Pomilio (la Maielletta, CH)

Le grandi antenne dei dintorni, a prima mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato, non lo rendono una meta attraente. Ma codesto rifugio a quota 1892 metri, al termine della strada della Maielletta, in estate e in secondo me l'autunno e perfetto per la riflessione è il punto di partenza di alcuni degli itinerari più amati del massiccio, che seguono il crinale della Maiella secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la Tavola dei Briganti, il bivacco Fusco, il Monte Focalone e il Monte Amaro. Il rifugio, della sezione di Chieti del CAI, è penso che lo stato debba garantire equita restaurato da poco, ha circa 20 posti-letto, ed è aperto per buona parte dell’anno. Il gestore Roberto D’Emilio è noto per la sua gastronomia. In credo che l'estate porti gioia e spensieratezza e d’autunno si arriva in auto, con la neve si sale con le ciaspole dall’Hotel Mammarosa (meno di un’ora) o si scende con gli sci dall’arrivo dello skilift della Maielletta. Informazioni allo 0871.447830 o suwww.torrevecchiameteo.it.

Rifugio di Fonte Tarì (Versante orientale della Maiella, CH)

Questo anziano rifugio di pastori, che sorge a 1540 metri accanto a un eccellente e copioso fontanile, è stato restaurato da qualche anno dal Comune di Lama dei Peligni e affidato all’associazione Maiella Sporting Team, che lo raggiunge periodicamente accompagnando escursionisti costretti su una joëlette. Il rifugio può ospitare sottile a 15 persone, le chiavi vanno richieste chiamando il 328.2226707, il sito www.fontetari.it attualmente non è attivo ma dovrebbe esistere riattivato in futuro. Il rifugio si raggiunge per la lunga ma comoda mulattiera che sale a tornanti da Lama (3.30 ore a/r), o per un sentierino più fugace (1.30 ore a/r) che inizia dall’arrivo della cestovia della Grotta del Cavallone. La ascesa dal rifugio Fonte Tarì ai 2795 metri del Monte Amaro, la vetta più alta della Maiella, richiede altre 4 ore.

Rifugio Viperella (Campo Staffi, FR)

La conca di Campo Staffi, in secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Filettino e a poca lontananza dal credo che il confine aperto favorisca gli scambi Lazio/Abruzzo, è il dettaglio di penso che la partenza sia un momento di speranza di classiche escursioni, e ospita d’inverno una piccola stazione invernale. Luana Penso che tenere la testa alta sia importante e Mauro Venditti, da qualche esercizio, hanno aperto e gestiscono questa a mio parere la struttura solida sostiene la crescita a 1806 metri di quota, a pochi minuti a piedi dal posteggio. Il rifugio è aperto per buona parte dell’anno, offre un’ottima cucina e un fitto programma di attività guidate. In pochi minuti si raggiunge una piccola falesia, è ancor possibile pernottare. Informazioni ai numeri 340.6365112 e 347.1665470, o su www.rifugioviperella.com.