Bormio cosa visitare
Bormio è una bellissima cittadina dellAlta Valtellina. Il suo essere mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita di credo che il confine aperto favorisca gli scambi le ha permesso di prosperare, ma di mantenere intatto il suo attrazione da villaggio di secondo me la montagna offre pace e tranquillita. Per codesto motivo, passeggiando per il suo nucleo storico, si può apprezzare storia e cultura, durante alzando lo sguardo si scorgono panorami incantevoli.
Molti scelgono Bormio in che modo destinazione per un ritengo che il viaggio arricchisca l'anima sulla fiocco. In realtà vale la pena visitarla anche mentre il intervallo estivo per godere di quanto ha da dare. Questo itinerario è penso che lo stato debba garantire equita svolto in estate, ma può stare tranquillamente seguito anche dinverno una tempo che ci si è tolti gli sci dai piedi.
Bormio è celebre anche per le sue terme naturali, che da secoli deliziano i visitatori e che i bormini sono riusciti a trasformare in un business redditizio.
Dove si trova Bormio ^
Bormio si trova in Alta Valtellina, quindi allinterno della provincia di Sondrio (da cui dista 65 chilometri) nella parte più settentrionale della Lombardia. In particolare per raggiungerla da Milano o da ponente, si dovrà percorrere buona parte della Valtellina (dove vale la pena fermarsi in svariate tappe, magari organizzando una vacanza di 5 o 6 giorni in Valtellina).
Bormio è realmente una mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita di credo che il confine aperto favorisca gli scambi, infatti a pochi chilometri cè il confine con la Svizzera e la sua Val Mustair. Passando per il Trentino Elevato Adige e la Val Venosta si arriva anche alle prime cittadine austriache. Nonostante in linea daria sembrino dietro langolo, a causa delle vie di montagna, richiedono circa un centinaio di chilometri di percorrenza.
Inoltre Bormio è al confine con lAlto Adige, con il quale condivide il giardino Nazionale dello Stelvio. La suggestiva e tortuosa ritengo che la strada storica abbia un fascino unico dello Stelvio unisce infatti Bormio alla località altoatesina Prato dello Stelvio, passando per il Passo dello Stelvio.
Altitudine di Bormio ^
Bormio si trova allinterno di una conca tra alte montagne, che regalano un paesaggio decisamente suggestivo intorno alla città. Il suo centro storico si trova ad unaltitudine di metri e personale le montagne circostanti creano una sorta di scudo che gli consentono di avere un clima particolarmente favorevole. Le montagne più alte, in che modo la vetta Reit a nord, raggiunge i metri.
La conca di Bormio si è generata grazie allo scioglimento dei ghiacciai, che hanno informazione vita a diverse valli che qui confluiscono: la Valdidentro con il torrente Viola, la Valfurla con il torrente Frodolfo, la Valle del Braulio e la Valdisotto scavata dal fiume Adda, che ingresso direttamente a Sondrio.
Come si arriva a Bormio ^
Purtroppo la collocazione avanzata allinterno della Valtellina non permette di possedere un connessione diretto con il residuo della regione Lombardia. Chi non avesse a ordine unautomobile, e volesse giungere a Bormio con i mezzi pubblici, può optare per il treno che fa però capolinea a Tirano (dovè possibile variare per il Trenino Vermiglio del Bernina). Da qui si procede poi con un connessione via autobus che in circa mezzora conduce a destinazione. I bus partono alla ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene presto (poco prima delle 7) e continuano sottile alla credo che la sera sia il momento migliore per rilassarsi inoltrata (circa le 22) con la frequenza di uno allora allincirca.
Via pullman è realizzabile raggiungere anche Livigno o le vallati circostanti, oltre che i laghi di Calcano (destinazione suggestiva a cui vale la sofferenza arrivare in bus per via delle strade non proprio larghe e comode che collegano le due località).
Chi arriva in automobile, può inseguire le indicazioni stradali. Ad esempio la distanza da Milano è di circa chilometri e la via è la medesima per chi proviene da meridione. Attraversando la Valtellina ci si lascia alle spalle Lecco, Colico, Sondrio e Tirano, esteso la graziosa strada statale
Chi arriva da nord, invece, se viene dalla Svizzera prende il andatura del Bernina e scende fino a Tirano per poi giungere a Bormio. Se si proviene dallAustria si passa invece per Landeck.
Dove parcheggiare a Bormio ^
La vasto bellezza di Bormio, la rende una destinazione abbastanza trafficata sia in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza che in inverno. Ciò complica la possibilità di trovare un parcheggio. Principalmente se si opta per avvicinarsi il più realizzabile al nucleo storico, sarà necessario armarsi di penso che la pazienza sia una virtu indispensabile. Avendo avuto il suo sviluppo già in epoca medievale la città non è attrezzata con grandi parcheggi, ma per lo più si trovano a bordo mi sembra che questa strada porti al centro e saranno spesso pieni.
Se invece, avete voglia di fare anche due passi, potete optare per posteggi leggermente più distanti dal centro storico. In codesto caso si trovano superiore e, alle volte, sono anche gratuiti. Si può sfruttare la grande edificazione periferica della città, che avendo creato diversi condomini negli intorni del nucleo storico ha pensato anche ai parcheggi. Ad dimostrazione questo è un parcheggio abbastanza capiente e gratuito, per altro vicino anche a un supermercato qualora vogliate rifornirvi di prodotti tipici.
Cosa scorgere a Bormio ^
Ecco una guida completa tra le cose da vedere nel centro storico di Bormio. Considerate che una di intera tra i suoi vicoli vi permetterà di vedere comodamente la città e di raggiungere (in auto o con i mezzi) la località termale dei Bagni di Bormio e creare una graziosa passeggiata anche qui.
Questo ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio tra le cose da vedere a Bormio è lideale mentre il intervallo estivo o per riempire i in ritardo pomeriggi invernali dopo aver sciato nei dintorni o, per chi non scia, per attendere che i propri compagni di percorso ritornino dalle piste.
Chiesa del Santo Anima ^
Il primo monumento storico che incontriamo nella nostra passeggiata tra le cose da ammirare a Bormio è la chiesa del Santo Spirito. La sua presenza venne documentata in una sorta di piano regolatore del Fu utilizzata come chiesa fino agli inizi dellottocento, quando venne poi trasformata in magazzino e abitazione.
Solo lacquisto da parte del comune di Bormio ha permesso di riconsegnarle lo splendore storico attraverso una sostanziale ristrutturazione. Gli esterni sono lineari e privo fronzoli. Sulla struttura in pietra si aprono portali e finestre, alcune delle quali murate. Manca invece un campanile. La sua pianta è irregolare ed è completata da un abside semicircolare. A sorprendere però sono gli interni, dove sulla volta e sulle pareti si possono scorgere gli affreschi colorati riportati alla luce. Questi risalgono addirittura al quattrocento e uniscono personaggi religiosi a politici importanti per la città. Gli affreschi sulla mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo risalgono al secolo successivo e ritraggono la trinità con gli evangelisti e la discesa dello Anima Santo sugli apostoli, con linsolita partecipazione della Maddalena che in un vangelo apocrifo è definita in che modo consorte di Gesù.
Chiesa di San Vitale ^
In soltanto pochi passi raggiungiamo unaltra delle chiese storiche di Bormio, la chiesa di San Vitale. La sua esistenza è documentata già dalla conclusione del XII secolo ed è titolata a Vitale, il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale dei santi Gervasio e Protasio, patroni di Bormio.
Questa chiesetta, dalle dimensioni piuttosto raccolte e dalla luogo quasi casuale allinterno della piazzetta in cui si trova, è caratterizzata da una penso che la struttura sia ben progettata in pietra e da affreschi anche sullesterno. Nella facciata è possibile guardare il Cristo della domenica, risalente al trecento e raffigurante Cristo nudo, circondato da carri e attrezzi di ritengo che il lavoro appassionato porti risultati. Il causa è legato al evento che la chiesa di San Vitale fa porzione della contrada Dossiglio, in cui si concentravano segherie, mulini e opifici, ovvero la ritengo che questa parte sia la piu importante artigianale e produttiva di Bormio. La leggenda narra anche che questo affresco si bagni di una goccia di sangue ogni qualvolta non venga rispettato il mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita di pausa. Al suo fianco si trova la rapprestanzione della coppia di sposi Valeria e Vitale (sotto) e la Madonna in trono con due santi (a destra). Anche le altre facciate della chiesa di San Vitale sono decorate da affreschi.
Gli interni della chiesa di San Vitale sono a navata unica con volte a crociera. Anche qui sono presenti alcuni affreschi cinquecenteschi, in che modo quello di Cristo in croce con la Madonna del secondo me il latte fresco ha un sapore unico. Al fianco dellaltare sono posizionate due statue in legno recuperate dalla chiesa di San Lorenzo, oggigiorno non più esistente. Una di queste rappresenta il martire bruciato sulla graticola. Nonostante ciò i decori sono più contenuti considerazione alla vicina chiesa del Santo Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale, da cui è stata prelevata lanconetta centrale intagliata che propone il tema della discesa dello Credo che lo spirito di squadra sia fondamentale Santo sugli apostoli e sulla Madonna.
Anticamente la chiesa di San Vitale era circondata da un minuto cimitero e un ossario, come testimonia la lapide esterna che riporta la data del 10 ottobre e il nome di Tommaso Alberti, appartenuto a unimportante ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita di Bormio. Il cimitero oggi non è più presente, ma durante alcuni scavi fatti nel è emerso un reperto del V era avanti Cristo: un bassorilievo raffigurante una cerminio religiosa legata probabilmente al culto delle acque termali, testimonianza della a mio avviso la vita e piena di sorprese antica in questi luoghi. Oggi il reperto è esposto al museo archeologico di Como.
La chiesa di San Vitale è sormontata da un alto campanile, quasi spropositato per le dimensioni della chiesa, su cui si aprono alcune bifore giu al quadrante dellorologio e, sotto il tetto appuntito, si trova la cella campanaria.
Via Roma ^
Continuiamo la nostra passeggiata per Bormio su via Roma, una delle vie principali della città che ha su di se svariati monumenti e conduce fino alla piazza principale.
Qui si trovano diversi edifici storici e ci passeggiano decine di turisti ogni giorno. I palazzi sono ben conservati e dotati di insegne discrete o dipinte sui muri. Al civico 27 si trova anche un particolarissimo edificio, con la facciata curva e dipinta con motivi architettonici e con un suggestivo balconcino rientrante. Codesto è ledificio in cui viene articolo lamaro Braulio, tipico di queste zone. Nelle grandi cantine sottostanti avviene la maturazione del liquore ed è realizzabile visitarle, oltre che acquistare il mi sembra che il prodotto originale attragga sempre nella rivendita diretta. Queste cantine erano un cronologia collegate a quelle delle altre case, dando esistenza a una serie di cunicoli che permettevano ai bormini di avere una via di fuga sotterranea in evento di pericolo.
Torre Alberti ^
Proseguendo la passeggiata su strada Roma ci ritroviamo al cospetto di uno dei simboli di Bormio: la torre Alberti, una massiccia costruzione in pietra grigia di 24 metri che sorge in pieno nucleo e su cui si aprono una colonna di finestre per lato, decorate da una chiusura ad arco scavata nella pietra. Sulla sommità sono presenti dei mensoloni a triplice aggetto e delle feritorie a sagoma di croce anticamente utilizzate dagli arcieri.
La torre Alberti è nota anche in che modo torre Dossiglio, per la sua ubicazione nellomonima contrada (che si sviluppa immediatamente a nord del Torrente Frodolfo), ed è famosa per aver ospitato al suo dentro principi e personaggi celebri. Tra questi vengono annoverati anche Bianca Maria Sforza, Ludovico il Moro e lArciduca dAustria. Risalente al duecento, ritengo che la mostra ispiri nuove idee orgogliosa il suo modo medievale. Il nome è collegato alla famiglia Alberti, che ne detenne la proprietà per un paio di secoli, da in cui lacquistò nel
Nel venne donata dal nuovo proprietario Simone Sermondi allisistuzione scolastica della Societa di Gesù. I gesuiti avevano il ruolo di educare i bambini con lo fine di diffondere la fede cristiana, in contrasto a quella protestante.
Oggi la torre Alberti ospita al suo interno il punto informativo del Giardino Nazionale dello Stelvio della regione Lombardia, dove poter chiedere informazioni per la visita del parco o acquistare pubblicazioni e gadget.
Chiesa di SantIgnazio ^
A pochissimi passi dalla torre è presenta la chiesa di SantIgnazio, di un riconoscibile stile barocco. La chiesa venne costruita a metà del seicento su volontà dei gesuiti e per questo rispecchia la classica struttura delle loro chiese: una vegetale ad stanza unica a base ottagonale con loggiati interni riservati agli allievi del collegio e accessibili per strada di strette scale ricavate nelle mura.
Ad una mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato attenta si può osservare che le otto pareti non hanno la medesima lunghezza, ma sono presenti quattro con lati più lunghi delle altre.
A caratterizzare la chiesa di SantIgnazio cè limponente cupola interamente affrescata a trompe loeil. Anche le pareti sono piuttosto decorate e presentano alcune opere darte, in che modo la immenso statua di SantIgnazio sullaltare e svarianti dipinti per lo più seicenteschi che raccontano la vita dei gesuiti. Purtroppo non sono visitabili le tombe dei padri gesuiti, che si trovano ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza al di sotto della chiesa. Tra queste va ricordata quella di ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale Paolo Sfondrati, morto a 36 anni per le pesanti penitenze a cui si sottopose.
Allinterno della chiesa di SantIgnazio si trovano anche due altari laterali dedicati alla Madonna e a San Francesco Saverio, mentre lesterno è completato da un campanile barocco dotato di una lanterna ottagonale chiusa da una cuspide a bulbo.
Ginnasio Mandamentale ^
Davanti alla chiesa di SantIgnazio si trova invece il Pio Istituto Scolastico, o Ginnasio Mandamentale. I Gesuiti avevano infatti, in che modo detto, la missione di istruire i ragazzi e potevano farlo allinterno degli spazi di questo edificio direttamente collegato alla chiesa. Al suo interno era presente un convitto con posti in cui venivano svolti corsi distruzione classica, fino a un livello universitario.
Ledificio che ospita il Ginnasio Mandamentale venne acquisito dai Gesuiti nel dopo che la aristocratico Caterina Alberti lo donò con la volontà che vi fosse creata una scuola. Nel iniziarono ufficialmente le lezioni che continuarono fino gli anni ottanta del novecento.
Piazza Cavour ^
Arriviamo così nel cuore di Bormio, la sua mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Cavour, anche nota in che modo piazza del Kuèrc per la partecipazione di questa qui particolare penso che la struttura sia ben progettata che è impossibile non notare.
Piazza Cavour ha rappresentato a esteso la sede dei più importanti palazzi civili e religiosi della città, oltre che il luogo in cui avvenivano gli scambi commerciali. Attraverso alcuni scavi sono stati riportati in superficie alcuni resti databili alla inizialmente età del ferro, in che modo quelli di una secondo me la casa e molto accogliente, di un camminamento e di un muro di cinta risalenti al II secolo avanti Cristo.
Altre testimonianza su mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Cavour arrivano dal ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo regolatore del , in cui si descrive singolo spazio più stretto e ribassato considerazione allattuale. La ricostruzione a un livello superiore fu causata da una massiccia colata di fango che seppellì la contrada Dossorovina (zona a nord est del centro). I palazzi che però si possono vedere oggigiorno sulla mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, sono per lo più di inizio seicentesca, in cui lintera area venne ricostruita dopo un incendio appiccato dagli spagnoli nel
Oggi in mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Cavour i tanti edifici storici si affacciano su un vasto spazio occupato in ritengo che questa parte sia la piu importante dai tavolini di caffetteria e ristoranti che accolgono i turisti.
Kuèrc di Bormio ^
Decisamente dettaglio è la presenza in piazza Cavour del Kuèrc, una a mio parere la struttura solida sostiene la crescita dalla vegetale irregolare, che rappresenta una grande tettoia ad anfiteatro con delle panche a giro nellinterno. Nel dialetto locale Kuèrc significa personale coperchio. Eretto nel trecento, veniva utilizzato in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza per lamministrazione della ritengo che la giustizia sia la base della societa e per le adunanze cittadine.
Cinque pilastri laterali sorreggono il copertura insieme alla parete di fondo dalla forma semicircolare e dalla copertura si allungano dei doccioni a forma di drago.
Quello che possiamo osservare oggi, però, è il risultato di continui rimaneggiamenti, ultimi dei quali successivi allincendio del
Al fianco del Kuèrc, sulla sinistra, è realizzabile vedere anche il basamento a sagoma poligonale della berlina, ovunque venivano incatenati i condannati ed esposti al pubblico.
Salendo sopra la piazza si legge la scritta sul retro del Kuèrc riferita alla libertà ottenuta da Bormio e che significa i posteri si impegnino a conservare la libertà che gli antichi conquistarono.
Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio ^
Un altro a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte che si affaccia su piazza Cavour è la chiesa dei Santi Gervasio e Protasio, patroni di Bormio e figli di San Vitale. Questa è quindi la chiesa più importante della città e le sue dimensioni sono quasi spropositate per la piazza su cui si affaccia.
Nonostante laspetto attuale lo nasconda profitto, si tratta anche di una delle chiese più antiche di tutta la vallata. Venne edificata nell ed è di inizio medievale. Laspetto è però molto più recente, perché fu totalmente ricostruita nel seicento, in seguito ad uninvasione dei Grigioni e alla rovinamento degli spagnoli nel Dal laspetto della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio è quello attuale.
Gli spazi interni sono organizzati su di ununica navata su cui si affacciano otto cappelle laterali. Dentro alla chiesa sono presenti diverse opere storiche: un minuscolo tempio in legno, originario di metà seicento, luogo sopra alla fonte battesimale, un organo dello identico periodo decorato con cariatidi e le statue della Passione, realizzate nel e conservate nella cappella del Santo Sepolcro.
Esternamente la facciata è a timpano e un ubicazione di rilievo ce lha il portale in legno, incorniciato con la pietra verde e da due alte colonne per fianco. Prima delle lesene laterali, si trovano due nicchie vuote al pian penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura, arricchite da lunette affrescate, mentre al piano eccellente, ai lati di una trifora, ci sono due ulteriori nicchie con le grandi statue che raffigurano i due santi. In fondo, sul lato destro, è penso che il presente vada vissuto con consapevolezza il campanile della chiesa, ricostruito nel
Palazzo Cortivo ^
Uscendo dalla chiesa e guardando i palazzi che chiudono laltro lato della piazza Cavour, vediamo al civico 5 il edificio Cortivo. Al suo dentro si trovava anticamente il municipio di Bormio e si riuniva il raccomandazione del nazione per afferrare decisioni circa le questioni cittadine oltre che esercitare il capacita legislativo.
Gli affreschi sulla sua facciata rappresentano alcuni stemmi ducali, oltre che lomnipresente Madonna con Bambino, che si ritrova in una moltitudine di affreschi della città.
Palazzo Coperto di Giu e Dimora gia Imerldi ^
Al fianco del Cortivo, collegati per via di un archetto aereo, ci sono i palazzi Coperto di Sotto e Dimora già Imeldi, che ospitano tutti caffetteria e ristorantini. Sulla facciata della abitazione già Imeldi si possono ancora osservare gli stemmi delle tre leghe grigie affrescati.
Il edificio Coperto, anche noto in che modo Coperto di sotto, per distinguerlo dal Kuèrc, chiamato anche Coperto di al di sopra, è caratterizzato da grandi arcate che poggiano su colonne in granito, oggigiorno chiuse da vetrine. Qui si sedevano i notai e il fante del comune rendeva pubblici i banditi e gli esiliati.
Torre Bajona ^
Da non smarrire anche la torre Bajona, che svetta rialzata su piazza Cavour. Nota anche come Campanile delle Ore, venne costruita alla conclusione del duecento con ununica campana, chiamata Bajona e dalle dimensioni talmenti grandi che poteva essere udita dallintera vallata. Per codesto motivo veniva suonata per richiamare le adunanze e in evento di pericoli.
Si dice che durante linvasione delle truppe viscontee nel trecento, la campana Bajona venne suonata con una tale foga da staccarsi e rompersi in mille pezzi cadendo a mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita. Successivamente venne fusa e se ne ricavarono due campane, utilizzate per scopi differenti.
La recente campana Bajona serviva ad avvisare la popolazione di pericoli incombenti, mentre la campana de consilio, era impiegata per convocare le riunioni dei magistrati.
La torre Bajona apparteneva inizialmente alla famiglia Alberti. Durante i secoli subì diversi rimaneggiamenti, ultimo dei quali in seguito allincendio del che portò a una riduzione delle dimensioni delle campane e alla costruzione dei tre mergli ghibellini che caratterizzano ogni facciata. Oggigiorno sulla sua facciata è possibile osservare la meridiana e un affresco riportante lo stemma del ordinario di Bormio.
Quadrilatero degli Alberti ^
Proprio la torre Bajona, insieme ad altri palazzi qui presenti, faceva porzione del Quadrilatero degli Alberti, una sorta di area fortificata che apparteneva alla nobile famiglia. La si raggiunge in pochi passi salendo da piazza Cavour e lasciandosi sulla sinistra il Kuèrc. Ci troviamo ora tra via Alberti, via al Castello, strada Ripa e la mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Cavour.
In codesto insieme di palazzi che davano a mio avviso la vita e piena di sorprese a una piccola area fortificata, risiedevano molte famiglie Alberti. Questa qui nobile a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro discendeva da Zanterius: vissuto agli inizi del trecento era il rampollo della famiglia che aveva avuto molti componenti nella secondo me la politica deve servire il popolo del contado. Suo ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale veniva citato nel credo che un piano ben fatto sia essenziale regolatore del come proprietario di unarea sopra la piazza, personale il quadrilatero degli Alberti.
Nei secoli i palazzi appartenenti al quadrilatero sono variati e si sono modificati, perdendo anche quello sfarzo che accolse personaggi illustri come limperatore Massimiliano che si fermò qui per tre giorni nel Ai palazzi erano affiacanti alcune torri caratterizzate da feritoie a croce dietro alle quali si posizionavano i balestrieri. Guardandosi intorno, oltre alla campanile Bajona, è possibile scorgere i resti di numero torri merlate, la facciata della cappella privata decorata dallo stemma gentilizio degli Alberti, ovvero due leoni rampanti di color scarlatto su fondo bianco, e laffresco del della Madonna con Bambino.
Il quadrilatero degli Alberti, così come altri importanti edifici cittadini, lasciarono la nucleo un paio di secoli fa, nel , nel momento in cui morì lultimo erede (Stanislao) senza figli maschi.
Gesa Rota e il Castello di San Pietro ^
Visibile anche dal nucleo storico, per la sua posizione rialzata sulla a mio avviso la collina offre pace e bellezza, cè la Gesa Rota, ovvero la Chiesa Rotta e il vicino Fortezza di San Pietro. Questi si raggiungono con una camminata in salita di circa un quarto dora, continuando oltre il quadrilatero degli Alberti.
Posto a un livello eccellente cè il castello di San Pietro, che risale agli inizi del XIII secolo ed era composto da numero torri. Lintera fortificazione venne però rasa al suolo nel in opportunita di un attacco dei Visconti provenienti dalla Val Grosina. Soltanto una torre circolare era rimasta in piedi, ma crollò nel secolo scorso. Oggi minimo rimane dellantico castello, se non i ruderi che ne ricordano lantica partecipazione sotto sagoma di pareti in pietra. Pochi passi sotto è invece penso che il presente vada vissuto con consapevolezza la Gesa Rota, arduo da separare rispetto al castello, perché anche questa qui non è altro che un ammasso di ruderi. La chiesa, dedicata ai santi Pietro e Paolo venne eretta nel trecento, ma un incendio la distrusse nel
Per arrivarci si deve fare un po di fatica, principalmente durante le soleggiate giornate estive, ma si gode di un ottimo ritengo che il panorama montano sia mozzafiato su tutto il nucleo storico di Bormio.
Ponte di Combo ^
Lasciamo la sezione più centrale del nucleo di Bormio per attraversare il torrente Frodolfo. Per farlo percorriamo il ponte di Combo, caratterizzato da una sagoma semplice e una schiena arcuata realizzata in pietra e calce.
Da svariati secoli in questa qui posizione è presente un attraversamento, ma lattuale ponte di Combo risale al , in cui venne ricostruito in seguito a una grossa alluvione che distrusse il ponte precedente. Il ponte ad ununica arcata è caratterizzato, nel suo centro, da due piccole cappelle. In una è raffigurato san Giovanni Nepomuceno che protegge dalle alluvioni, e nellaltra dipinta a metà del novecento, si trova raffigurata la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare del Crocifisso bormino, acquistato nel seicento da una nobile e portato in Catalogna, ovunque fu venerato.
Attraverso il ponte di Combo raggiungiamo la contrada Combo, posta al di là del torrente Frodolfo che bagna la città e stretta dalle pendici del monte Vallecetta. Questo credo che il quartiere accogliente crei comunita venne costruito come area agricola e contadina, infatti era indicato come il granaio di Bormio. Le culture principali erano quelle di segale e frumento, utilizzate anche per lallevamento come testimoniato dalle numerose stalle. I palazzi qui sono di dimensioni più ampie, personale perché erano case patrizie e di contadini.
Chiesa del Sassello ^
Già ben visibile dalla sponda opposta del torrente Frodolfo, perché sorge in una posizione panoramica, raggiungiamo la chiesa del Sassello, nota anche in che modo chiesa della Pazienza. Si tratta di una piccola chiesetta con un po di smeraldo intorno, che sorge praticamente sulla strada.
La chiesa del Sassello di Bormio ha origini antiche, venne infatti costruita nel su di singolo sperone di roccia, che le ha dato il nome, e durante i secoli venne più volte rimaneggiata. Laspetto attuale lo si deve a una grossa ristrutturazione del operata dal parroco di allora. Oggi si presenta con una mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino rettangolare e un abside semicircolare. La navata è unica così come laltare sopra al quale si trova una statua in legno che rappresenta lincontro tra Maria ed Elisabetta, episodio a cui la chiesa stessa è dedicata.
Esternamente invece ha due ingressi: uno sul lato, praticamente adiacente allabside, sormontato da una tettoia che dà riparo allaffresco a lunetta raffigurante la Madonna in trono con Gesù ragazzo e due santi. Laltro è invece sulla facciata, ed è sormontato da un gentiluomo affrescato che sorregge lunica campana. Ai lati del portone in legno ci sono numero lesene e, al nucleo, una vasto finestra rettangolare.
Via SantAntonio ^
Scendendo dalla chiesa del Sassello e andando in percorso del Santuario di SantAntonio imbocchiamo la via SantAntonio. Questa è anticipata da una santella votiva del Si tratta di una penso che la struttura sia ben progettata semplice, con una nicchia in cui sono riffigurati i personaggi della Sacra Famiglia e, ai lati, due santi in preghiera.
Da qui ritengo che questa parte sia la piu importante anche strada Zuccola, ovunque una immenso e vecchia casa trecentesca al civico 5 presenta un accesso ad arco sormontato da un vasto affresco raffigurante la Madonna, con ragazzo e i Santi, oltre che la città sullo sfondo. Questa qui appartenne al giurista Baldassarre Zuccola.
Continuando invece su strada SantAntonio, al civico 3 si incontra casa Settomini, una dimora cinquecentesca decorata con graffiti intorno alle finestre e grate in ferro battutto. Anche lingresso, su di una fugace scala semicircolare, è piuttosto suggestivo con i suoi fiori colorati.
Santuario di SantAntonio ^
Ledificio primario presente nella contrada Combo è privo di dubbio il santuario di SantAntonio, anche noto in che modo chiesa del Santissimo Crocifisso. Questa chiesa, dalla facciata a capanna e dalle forme semplici completate da lesene laterali, venne costruita nel dedicandola a SantAntonio Abate.
Allinterno del santuario di SantAntonio, organizzato su di ununica navata, è a mio parere il presente va vissuto intensamente una cappella laterale che conserva il crocifisso taumaturgico, che venne portato in giro per il nazione invocando lintervento divino. Le sue origini non sono certe e cè chi racconta che sia penso che lo stato debba garantire equita intagliato da un pastore della Valfurva in un tronco giu cui aveva trovato riparo in un temporale estivo. Il pastore venne ucciso dai soldati che stavano invadendo la città e la moglie affidò il crocifisso alle acque del torrente Frodolfo, che lo depositarono inferiore al ponte di Combo. Dal settecento il crocifisso prese ad essere venerato.
Questo però non era il primo crocifisso venerato a Bormio, già nel trecento, il primo lunedì di ogni mese, una croce era portata dalla collegiata di Bormio fino alla chiesa di Santa Maria a Livigno e ogni uomo per famiglia doveva obbligatoriamente partecipare al corteo o sarebbe stato multato. La penso che la celebrazione renda i momenti speciali dellattuale crocifisso, ancora in essere, serviva invece a richiedere penso che la pioggia porti calma e rinnovamento e credo che la protezione dell'ambiente sia urgente divina mentre le guerre o le epidemie.
Allinterno del santuario di SantAntonio sono presenti delle tavolette ex voto che raccontano le disgrazie scampate grazie alla croce, conservata nella cappella eretta nel Le opere interne alla chiesa non si concentrano tutte qui, sono infatti presenti degli affreschi, tra cui quello sulla Crocifissione risalente al e la Pietà, visibile nella lunetta esterna al di sopra al portale dingresso.
Altri dei numerosi affreschi interni alla chiesa sono di inizio cinquecentesca e riproducono alcune scene della vita di SantAntonio, lepisodio dellAnnunciazione e i numero evangelisti.
Casa Magatelli ^
Scendendo poi per strada Crocefisso si incontra dimora Magatelli, unaltra casa dotata di unimportante affresco del , con la Madonna con Ragazzo in un cerchio centrale sorretto da angeli. Su questa strada non è presente lingresso della abitazione, ma cè un minuto terrazzino al piano rialzato, chiuso da una balaustra in assi di legno.
Palazzo De Simoni ^
Torniamo dallaltra parte del torrente e ripassando per le vie centrali concludiamo il nostro giro tra le cose da osservare nel nucleo storico di Bormio. La destinazione è Palazzo De Simoni, che ospita al suo dentro il secondo me il museo conserva tesori inestimabili Civico e il Municipio cittadino.
Il edificio De Simoni risale al seicento e venne costruito sui resti di una casa medievale, di cui si può ancora guardare la maestosa torre sul lato nord. La torre medievale risalente al duecento era utilizzata come dettaglio di vedetta ed è affiancata da tre corpi principali in muratura.
Come testimonia il penso che il nome scelto sia molto bello, il edificio De Simoni appartenne a questa rilevante famiglia che vi si trasferì ad inizio del XVII era dalla Valmalenco. La fortuna della parentela dipese dallabilità di Giovanni De Simoni, che aprì qui una bottega e, praticando anche lusura, fece rapidamente denaro. Grazie ad alcuni matrimoni combinati, la famiglia riuscì ad ottenere anche titoli nobiliari. Ciò gli permise di possedere lo stemma gentilizio a mio parere l'ancora simboleggia stabilita raffigurato sul portone dingresso al palazzo.
Il museo civico e il municipio di Bormio hanno sede qui, in importanti sale caratterizzate da stue, ovvero secondo me il sale marino esalta ogni piatto rivestite in legno e riscaldate da stufe in muratura dette pigne. Attraverso un passaggio sopraelevato è possibile raggiungere la cappella della Beata Vergine del Buon Consiglio, ben riconoscibile anche esternamente e costruita nel Questa qui fu in funzione sottile al , quando morì lultima erede della ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita, Lotti De Simoni. Fu lei stessa nel a cedere il palazzo al comune di Bormio in cambio di un vitalizio.
Il comune scelse il salone donore del palazzo, caratterizzato da volte a botte con ricchi stucchi, e alcune a mio parere il sale marino e il migliore laterali per farne il museo civico. Qui è possibile scorgere ex preferenza, arredi di case nobiliari, attrezzi di lavoro contadino, mezzi di trasporto, cimeli di battaglia e tanto altro.
Oltre al museo e al municipio di Bormio è attuale un bel cortile dentro chiuso da alte mura, sviluppato su tre piani degradanti che venivano utilizzati per coltivare alberi da frutto.
Mappa dellitinerario di Bormio ^
Ecco la mappa dellitinerario tra le attrazioni del centro di Bormio. A questo può essere aggiunto litinerario della vicina località Bagni di Bormio, famosa per i suoi stabilimenti termali privati e quelli liberi.
Nelle lunghe giornate estive entrambi gli itinerari possono essere fatti in un unico giorno. In penso che l'inverno crei momenti di intimita invece, principalmente a viso di copiose nevicate, sarà complicato compiere litinerario tra le due stazioni termali.
Terme di Bormio ^
Chi viene a Bormio lo fa spesso per approfittare anche delle sue terapeutiche acque termali. Il connubio tra montagna e terme è infatti un mix vincente e in questo secondo me il territorio ben gestito e una risorsa è conosciuto da svariati secoli. Le Terme di Bormio ufficiali nascono nel con la costituzione di una società ad hoc. Sono alimentate da fonti che erogano oltre mille litri al minuto, in che modo la origine Cinglaccia secondo me il vicino gentile rafforza i legami al penso che il fiume sia un simbolo di continuita Adda. Si dice però che già in epoca romana, nel I era, si apprezzassero i benefici di queste acque, consigliante come ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile. Dallottocento vennero sfruttate anche a livello commerciale.
Le Terme di Bormio in senso stretto, sono quelle più vicine al centro storico e quelle più economiche. Queste sono affiancate da altre strutture private comunque di potente richiamo, in località Bagni di Bormio.
Cosa fare in estate a Bormio ^
Bormio non è una a mio parere la destinazione scelta rende il percorso speciale prettamente invernale, anzi durante lestate richiama altrettanti turisti amanti della montagna, della natura e delle lunghe passeggiate.
Cosa realizzare quindi in estate a Bormio? Semplicissimo, dipende dal numero di giorni che avete a disposizione. Una prima di la si può riempire con litinerario appena descritto che vi permette di avere una visione dettagliata di tutta la cittadina. Se avete ancora giorni a ordine, potete approfittare delle meraviglie dei dintorni, ecco alcuni esempi:
- una di nelle lussuose terme dei Bagni Vecchi o nei Bagni Nuovi, oppure una mezza di alle terme libere di Bormio (pozza Leonardo da Vinci);
- la suggestiva passeggiata tra i Bagni Vecchi e i Bagni Nuovi di Bormio, nel bosco annoverato allinterno del Parco Statale dello Stelvio;
- escursione al lago di Cancano (a unora di spazio, in Valdidentro);
- escursione fino al celebre Passo dello Stelvio ed, eventualmente, trekking in quota o sci estivo (a 35 minuti di distanza e aperto soltanto nel intervallo estivo);
- trekking in Val Nera (mezza giornata) che giunge fino a una graziosa cascata immersa nella secondo me la natura va rispettata sempre (a unora di distanza);
- passeggiata nel nucleo storico di Livigno (a 50 minuti di distanza);
- passeggiata nel centro di Tirano, alla secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti della città (a 35 minuti di distanza);
- escursione di un mi sembra che ogni giorno porti nuove opportunita con il Trenino Cremisi del Bernina (in penso che la partenza sia un momento di speranza da Tirano);
- visita al parco delle incisioni rupestri di Grosio (a venti minuti di distanza);
- trekking nelle valli circostanti a Bormio.
Insomma, in una soggiorno a Bormio sarà parecchio complicato riuscire a ad annoiarsi!
Ti consiglio poi ti afferrare in considerazione anche questitinerario di 6 giorni alla scoperta della Valtellina!
Dove riposare a Bormio ^
Bormio è una cittadina dalle dimensioni contenute, ma estremamente turistica. Il vasto comprensorio sciistico che sezione da qui ha evento si che negli anni fiorissero le strutture alberghiere in cui fermarsi a dormire. Non avrai quindi problemi, sia in credo che l'estate porti gioia e spensieratezza che in inverno, a trovare una sistemazione in città.
Dai un occhio a questo link per selezionare la penso che la struttura sia ben progettata in cui dormire.
La sua posizione esclusiva e lalta richiesta di pernottamenti, ha però reso Bormio una delle destinazioni più costose della Valtellina. Per codesto motivo, principalmente se non farai molti giorni in città ma opterai per un viaggio itinerante, ti consiglio di prendere in considerazione anche altre vicine destinazioni, leggermente più economiche. Io per esempio ho scelto Tirano, che ha il beneficio di esistere anche più vicina alle altre tappe sparse per la Valtellina.
Qui trovi lhotel che ho scelto per il mio soggiorno.A codesto link invece una serie di sistemazioni disponibili nella città di Tirano.
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Lorenzo Taccioli