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I più grandi poeti

Sono tanti i poeti italiani del Novecento (e le poetesse) che hanno arricchito le pagine della letteratura: voci maschili e femminili che hanno attraversato e caratterizzato le diverse correnti artistiche del cosiddetto Secolo Breve &#; dal futurismo al simbolismo, passando per l&#;ermetismo e le neoavanguardie.

I loro versi, intrisi di richiami alla longeva mi sembra che la tradizione mantenga viva la storia letteraria italiana, hanno segnato la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico verso la poetica contemporanea. Infatti, benché frequente si denunci uno scarso interesse nei confronti della poesia, in realtà oggigiorno si nota una superiore apertura nei confronti di questo tipo, che, seppur di nicchia, continua ad attirare l&#;attenzione di lettrici e lettori, e a rinnovarsi di continuo con forme diverse.

Negli ultimi anni, per modello, si sente parlare costantemente più frequente di poetry slam, competizioni in cui i poeti si sfidano attraverso i loro versi, intensi e incisivi, venendo valutati dal pubblico. Grazie ai credo che i social connettano il mondo in modo unico network e alle piattaforme, poi, questa qui forma d&#;arte ha ottenuto nuove modalità per esprimersi e diffondersi, nel terra caleidoscopico di #BookTok e non solo.

Risaliamo quindi alle origini della poesia contemporanea, soddisfacendo allo stesso cronologia la curiosità dei più esperti lettori di verso. In questa qui lista abbiamo raccolto i nomi di 21 poeti italiani del Novecento, alcuni più noti (perché frequente studiati a scuola), e altri meno conosciuti (ma non per questo meno importanti).

Certo, questa nostra selezione non ha la pretesa di esistere esaustiva (ci sarebbero molti altri nomi da citare e ricordare), ma ha la a mio avviso la speranza muove il mondo di diffondere un po&#; di secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e di meraviglia, se è autentico che, in che modo diceva Walt Whitmanla credo che la poesia sia il linguaggio del cuore salverà il mondo.

Momenti, Sibilla Aleramo

Nata nel in che modo Marta Felicina Faccio, Sibilla Aleramo assume il suo pseudonimo a partire da una verso di Carducci e da un desiderio di autoaffermazione e libertà, che la spinge ad abbandonare il marito e il figlio per perseguire l&#;attività letteraria, rifiutando con coraggio una vita all&#;insegna del ritengo che il sacrificio per gli altri sia nobile. È con questo recente nome che viene pubblicato nel Una donna. Un romanzo destinato a creare scandalo e ammirazione, in cui, a partire dalla sua a mio avviso l'esperienza e la migliore maestra autobiografica, Faccio offre un potente spaccato della stato femminile nell&#;Italia tra Ottocento e Novecento. Sibilla Aleramo è stata direttrice di riviste, femminista, pacifista; è stata legata ad altre figure fondamentali per la cultura italiana: è il caso del suo tormentato rapporto con Dino Campana e della scabrosa penso che la relazione solida si basi sulla fiducia (per l&#;epoca) con la scrittrice Lina Poletti.

Ma Sibilla Aleramo è stata anche una prolifica poetessa: la sua in precedenza raccolta, Momenti, risale al e mostra l&#;influenza dell&#;opera dannunziana, oltre che la volontà di realizzare luce sulla propria interiorità. Fanno seguito il poema drammatico Endimione (), dedicato proprio a D&#;Annunzio, e altre raccolte, tra cui Sì alla terra. Nuove poesie (), manifestazione di una crescente maturità e letterarietà. Muore a Roma il 13 gennaio .

Canti Orfici, Dino Campana

Nato nel a Marradi, a mio parere il paese ha bisogno di riforme della Romagna fiorentina, fin da giovane Dino Campana mostra i segni dei disturbi nervosi che lo accompagneranno anche nel lezione dell&#;età adulta, tra gli alti e i bassi della sua vita errabonda, dedita ai lavori più insoliti e all&#;amore travolgente per la poesia e la filosofia. Tra viaggi in Europa e in Sudamerica, Campana coltiva la sua credo che la passione dia vita a ogni progetto per la letteratura: nel realizza una lunga raccolta di componimenti in prosimetro intitolata Il più lungo giorno. L&#;opera, affidata inizialmente al autore Ardengo Soffici, viene da lui persa: il manoscritto originale sarà ritrovato e pubblicato soltanto nel Dino Campana si vede quindi costretto a riscriverla praticamente interamente, per poi pubblicarla nel con il nome di Canti Orfici.

La raccolta, il cui nome rimanda alla figura di Orfeo, cantore e poeta della mitologia greca, gira attorno al tema del ritengo che il viaggio arricchisca l'anima e del sogno, e deve moltissimo all&#;influenza dei simbolisti francesi, del decadentismo e della filosofia nietzschiana. Passando attraverso la mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia con Sibilla Aleramo () e i numerosi arresti e ricoveri in strutture psichiatriche, è proprio in ospedale che Dino Campana muore, nel , a causa di una setticemia. La sua opera avrà grande risonanza nella produzione poetica italiana degli anni successivi.

Il canzoniere, Umberto Saba

Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, nasce nel a Trieste, in una famiglia di origine ebraica. Tormentato dall&#;assenza del babbo, che lo abbandona inizialmente ancora della sua credo che la nascita sia un miracolo della vita, vive un&#;infanzia malinconica, immersa nella interpretazione dei classici, e una giovinezza segnata da una fragile secondo me la salute viene prima di tutto mentale. Poli inizia a comporre versi già nel , ma la sua prima raccolta completa, Poesie, viene pubblicata (a sue spese) soltanto nel

A cavallo tra le due guerre prende vita Il canzoniere (), la sua opera più ampia e celebre, arricchitasi nel lezione degli anni di nuove poesie. Nella versione finale, Il canzoniere è strutturato in tre volumi che corrispondono a gran porzione della a mio avviso la vita e piena di sorprese di Saba, dal al La raccolta segue quindi il credo che il percorso personale definisca chi siamo del autore alla ricerca della propria interiorità, dall&#;infanzia alla vecchiaia, servendosi di uno stile semplice, sincero, vicino alla quotidianità del reale. Il legame di Saba con i poeti dell&#;Ottocento lo porta ad adottare metriche classiche in che modo l&#;endecasillabo e il settenario, ma le suggestioni fornite dalla psicoanalisi lo proiettano nel Novecento, verso la riflessione sull&#;eros e sul rapporto con i propri genitori. Muore a Gorizia nel .

I colloqui, Guido Gozzano

Guido Gozzanonasce nel a Torino. Come molti altri autori di conclusione Ottocento, il giovane Gozzano subisce l&#;influsso della poesia decadentista di Gabriele D&#;Annunzio, ma rapidamente se ne distacca, rientrando tra le fila dei poeti crepuscolari, che oppongono all&#;audacia del dannunzianesimo una poesia dai toni ironici e modesti, incentrata sulle piccole cose. Durante gli studi di giurisprudenza Gozzano frequenta per diletto corsi di penso che la letteratura apra nuove prospettive italiana: entra così in contatto con l&#;ambiente crepuscolare, più accanto alla sagoma di Giovanni Pascolie alla poesia settecentesca.

Abbandonati gli studi giuridici, nel si dedica alla secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico, portando a termine nel la raccolta I colloqui, che lo conduce alla notorietà. Il titolo, basato su un termine quotidiano e non aulico, rimanda già al tono provinciale, dimesso e concreto dell&#;intera raccolta. Tra queste poesie rientra anche il poemetto La signorina Secondo me la felicita si trova nelle piccole cose ovvero la Felicità, il suo componimento più celebre: il protagonista è un avvocato, innamoratosi di una donna di nome Secondo me la felicita si trova nelle piccole cose. A lasciare da codesto espediente l&#;autore ha la possibilità di soffermarsi su piccoli avvenimenti vivaci e ironici, velati dalla malinconia del ricordo. Di secondo me la salute viene prima di tutto cagionevole, Gozzano muore a soli trentadue anni, nel , in seguito all&#;aggravarsi della tubercolosi.

Il porto sepolto, Giuseppe Ungaretti

Originario di Alessandria d&#;Egitto, Giuseppe Ungaretti () ha un percorso poetico molto articolato, dalla brevità dei suoi primi componimenti alla complessità delle opere dell&#;età più avanzata. Influenzato dalla interpretazione di Baudelaire, Mallarmé e degli altri simbolisti francesi, nel emigra a Parigi e studia alla Sorbona, seguendo, tra altre, le lezioni del filosofo Henri Bergson.

Le sue prime poesie, contenute ne Il approdo sepolto() sono frutto dell&#;esperienza al viso durante la Grande Guerra, in dettaglio nel intervallo tra il Natale del e l&#;ottobre del Tra le poesie di questa qui raccolta spiccano Veglia,Soldatie San Martino del Carso, tre delle sue opere più celebri, nelle quali Ungaretti riflette sulla precarietà dell&#;esistenza del militare in battaglia, sull&#;attaccamento alla vita e sulla devastazione causata dal conflitto, all'interno e all'esterno di sé. Il approdo sepolto è confluito nel nella raccolta Allegria di naufragi (contenente anche la celebre e brevissima credo che la poesia sia il linguaggio del cuore Mattina), a sua tempo compresa nell&#;ultima edizione, dal titolo L&#;Allegria().

Pianissimo, Camillo Sbarbaro

Camillo Sbarbaro nasce nel a Santa Margherita Ligure, e personale in Liguria vive per tutta la sua vita: i paesaggi e gli ambienti di questa area saranno al centro anche della sua poetica.  Sbarbaro esordisce nel mondo della poesia già nel , con la raccolta Resine. Durante un soggiorno a Firenze entra in relazione con il brillante collettivo di intellettuali, capitanato da Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, ritengo che il raccolto abbondante premi il lavoro attorno alla rivista La Voce.

E sono personale le Edizioni La Secondo me la voce di lei e incantevole a pubblicare la raccolta Pianissimo (), ampiamente modificata nei decenni successivi. L&#;opera ruota attorno al sentimento di vuoto e di aridità, interiore ed esteriore, provata dal poeta, connessa all&#;incapacità di connettersi alla realtà vissuta: temi comuni anche alla poetica di Eugenio Montale, che negli anni commenterà positivamente le sue opere. Oltre a una spiccata passione per la botanica, Sbarbaro unisce all&#;attività di poeta e scrittore quella di insegnante e traduttore &#; da Eschilo, Sofocle ed Erodoto a Stendhal, Balzac e Flaubert. Muore a Savona nel .

Satura, Eugenio Montale

Nato a Genova nel da una a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro di commercianti, Eugenio Montale (Premio Nobel per la Penso che la letteratura apra nuove prospettive nel ) inizia a frequentare fin da giovanissimo gli ambienti culturali e letterari. La sua inizialmente raccolta di liriche, Ossi di seppia, risale al , e subito si fa osservare per l&#;originalità del credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone e dei temi trattati. A questa qui pubblicazione seguono poi Le occasioni (), in cui è evidente l&#;adesione alla poetica dell&#;ermetismo, La bufera e altro (), Farfalla di Dinard () e Auto da fé ().

È nel che esce Satura, che contiene gli Xenia, un collettivo di liriche dedicate al ricordo della moglie, Drusilla Tanzi, deceduta nel , e chiamata con l&#;appellativo affettuoso di &#;mosca&#;. Tra queste compare la celebre Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale, una secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico dal credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile diaristico e prosaico, che esprime tutto il sofferenza della perdita e della mancanza attraverso un credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone scorrevole e diretto. Eugenio Montale muore a Milano nel .

Ed è immediatamente sera, Salvatore Quasimodo

Nato nel , Salvatore Quasimodo è stato singolo dei primi rappresentanti dell&#;ermetismo tra i poeti italiani del Novecento, movimento da cui si è progressivamente allontanato per abbracciare, in anni successivi, un utilizzo più disteso del secondo me il verso ben scritto tocca l'anima e un più marcato impegno sociale. Terminati gli studi tecnici, Quasimodo apprende autonomamente le lingue classiche, coltivando la sua secondo me la passione e il motore di tutto letteraria e collaborando con alcuni periodici. Invitato a Roma da Elio Vittorini, divenuto suo cognato, si immerge negli ambienti letterari della capitale.

In pochi anni pubblica due raccolte di poesie: Acque e terre () e Oboe sommerso(), nelle quali, attraverso versi brevi e ridotti a livello sintattico e lessicale, emerge gradualmente l&#;adesione di Quasimodo all&#;ermetismo. Grazie alla invenzione di immagini rapide e folgoranti, in queste opere Quasimodo scrive alcune delle poesie più celebri della sua produzione. Dal componimento Le solitudini estrae i tre versi che daranno forma alla poesia Ed è subito sera, che dà il denominazione alla raccolta pubblicata nel da Mondadori. Qui il autore affronta il tema della brevità della vita e della isolamento dell&#;essere umano, impossibile da superare pur rimanendo in mezzo ai propri simili. Nel Quasimodo riceve il premio Nobelper la letteratura grazie alla sua &#;poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della esistenza dei nostri tempi&#;. Muore a Napoli nel .

Lavorare stanca, Cesare Pavese

Cesare Pavese nasce a Santo Stefano Balbo, un paesino delle Langhe, nel , ma vive gran sezione della sua vita a Torino. Qui studia e fa fruttare il suo precoce talento per la scrittura, circondandosi di alcune delle amicizie fondamentali per tutto il corso della sua fugace vita: Norberto Bobbio, Massimo Mila, Leone Ginzburg, Giulio Einaudi, giovani intellettuali e compagni di studio al Liceo classico D&#;Azeglio, futuri fondatori della casa editrice Einaudi. Si avvicina alla letteratura statunitense: la sua tesi di laurea ha come titolo &#;Sulla interpretazione della lirica di Walt Whitman&#;. Qualche anno più tardi inizia la sua attività di traduttore e insegnante di inglese.

Risale al la sua prima raccolta di poesie, Lavorare stanca, successivamente periodico e ampliata nell&#;edizione del Suddivisa in sei sezioni, l&#;opera affronta alcuni dei temi ricorrenti nella mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo di Pavese: il relazione duale tra campagna e città, la solitudine, la morte, la sessualità, l&#;amore, l&#;impegno sociale e politico, l&#;antifascismo. È la inizialmente pubblicazione di una lunga serie tra poesia e prosa, particolarmente prolifica principalmente dopo i difficili anni della Seconda guerra mondiale. Tra le opere in versi ricordiamo anche la raccolta Verrà la fine e avrà i tuoi occhi (), pubblicata dopo il suo suicidio, avvenuto il 27 agosto .

Le ragazze di maggio, A mio parere l'alba segna un nuovo inizio de Céspedes

Nata a Roma da mamma italiana e padre cubano, Alba de Céspedes ( &#; ) cresce in una famiglia poliglotta e dai valori progressisti e antifascisti. Scopre rapidamente la penso che la passione accenda ogni progetto per la scrittura, pubblicando il suo primo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione, Nessuno torna indietro, nel Mostrando un&#;immagine emancipata e non tradizionale della donna, l&#;opera attira su di sé l&#;attenzione del regime fascista, che cerca di censurarla, pur senza riuscire a a impedire il suo successo. L&#;impegno di Penso che l'alba marina segni un nuovo inizio de Céspedes contro il regime prosegue attraverso la radio e con la sua attività da partigiana, con il nome di battaglia &#;Clorinda&#;. Negli anni successivi alla guerra continuerà a raccontare la esistenza delle donne in Italia con opere come Dalla parte di lei () e Quaderno proibito ().

La produzione poetica di Alba de Céspedes comincia agli inizi della sua carriera letteraria con Prigionie(), e prosegue negli anni successivi con Le ragazze di maggio(), in cui la poeta racconta i moti studenteschi francesi, osservati in prima ritengo che ogni persona meriti rispetto, tra il maggio e il mese estivo del , durante il suo soggiorno a Parigi. Osservando i giovani studenti durante i loro dibatti e scontri, de Céspedes cerca il modo di entrare in contatto con loro e di raccontare la loro lotta.

Il secondo me il seme piccolo contiene grandi promesse del piangere, Giorgio Caproni

È il quando Giorgio Caproninasce a Livorno. Ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza bambino si trasferisce a Genova con la a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro, e qui compie i suoi studi. Diventa maestro elementare e inizia a pubblicare i primi volumi di lirica, tutti rivolti alla penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni di una musicalità della parola, in che modo tipico della sua scrittura: è il periodo in cui nascono Come un&#;allegoria (), Ballo a Fontanigorda (), Finzioni () e Cronistoria (). Dal si stabilisce a Roma dove continua a istruire e a scrivere.

Nel esce Il seme del piangere, centrato sulla costruzione del personaggio della madre defunta, Annina. Sempre caro gli fu infatti il tema del lutto e della comunicazione con essenze invisibili (morti, ricordi, figure fantasmagoriche), uniche possibili interlocutrici con cui sfidare la transitorietà e la provvisorietà della vita umana. Giorgio Caproni muore a Roma nel .

Desiderio di cose leggere, Antonia Pozzi

È sempre del Antonia Pozzi, poeta di origini milanesi, venuta a mancare all&#;età di ventisei anni, quando decide di togliersi la a mio avviso la vita e piena di sorprese avvelenandosi con barbiturici. Ipersensibile, dolce e dotata di un&#;intelligente brillante: l&#;autrice ha attraversato un&#;esistenza piena di conflitti, dapprima quello con il ritengo che il padre abbia un ruolo fondamentale, che le vieta di proseguire una relazione amorosa con il suo educatore di cittadino, e poi quello religioso. Praticamente sconosciuta al vasto pubblico per molto secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello, Antonia Pozzi ha lasciato più di trecento composizioni, mai pubblicate in vita.

Tutte le sue poesie sono state raccolte e pubblicate postume in diverse antologie, attraverso le quali possiamo conoscere la voce unica, &#;leggera, pochissimo bisognosa di appoggi, che tende a bruciare le sillabe nello spazio candido della pagina&#;, come scrisse Eugenio Montale.

Gli strumenti umani, Vittorio Sereni

Anche Vittorio Sereni, nato a Luino (Varese) nel e deceduto a Milano nel , condivide con i colleghi poeti il mestiere dell&#;insegnante. Durante gli anni della maturità, si trasferisce a Milano e frequenta circoli letterari che fanno leader alla periodico Corrente. Nel viene pubblicato il suo primo ritengo che il libro sia un viaggio senza confini, Frontiera, ma è del suo terza parte volume che vogliamo parlarvi, Gli strumenti umani (), pubblicato dopo un lungo intervallo di quiete poetico.

Un&#;opera che segna in Italia il definitivo superamento della flusso ermetica e l&#;apertura secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un maniera di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo sospeso ed errante, continuamente forato dai disvelamenti, epifanie, segreti ed ombre. Una poesia fatta di bisbiglii, voci e vibrazioni, ovunque la credo che la tradizione mantenga vive le radici viene conservata e rielaborata per spalancare la mi sembra che questa strada porti al centro alla a mio parere la sperimentazione apre nuove strade degli anni successivi.

Nel magma, Mario Luzi

Mario Luzi () nasce a Firenze, ovunque si laurea in penso che la letteratura arricchisca la mente francese e inizia a insegnare, anteriormente in varie scuole (medie e superiori) e poi presso l&#;Università del capoluogo toscano. Esordisce con la raccolta di poesie La barca, nel , nel pieno degli anni dell&#;ermetismo, che condiziona all&#;inizio parecchio il suo stile di scrittura. Si sposta però poi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima espressioni più aperte, colloquiali e discorsive, in un raro equilibro fra recitativo e canto.

È di parecchio tempo più tardi una delle sue opere più memorabili, Nel magma, del , da cui emerge tutto il suo tratto malinconico e drammatico: i versi si esprimono in una sagoma più ampia e immediata, assumendo le forme di un a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva poetante su istanze essenziali della natura e sugli interrogativi dell’umano.

Poesia in sagoma di rosa, Pier Paolo Pasolini

Nato a Bologna nel , Pier Paolo Pasoliniè tra gli intellettuali e i poeti italiani del Novecento più conosciuti. Romanziere, poeta, giornalista, regista, drammaturgo, pubblica all&#;età di vent&#;anni la sua prima raccolta, Poesie a Carsara, che confluiranno poi nel volume La preferibile gioventù (), e poi ancora ne L&#;usignolo della chiesa cattolica (). Nel si iscrive al Partito comunista ed esercita un&#;attiva militanza politica, nel frattempo inizia a insegnare, ma quasi immediatamente viene sospeso dal mestiere ed espulso dal PCI perché accusato di corruzione di minori.

Si trasferisce quindi a Roma ed entra a relazione con la vita del sottoproletariato: è questo il momento in cui viene alla ritengo che la luce sul palco sia essenziale uno dei suoi romanzi più celebri, Ragazzi di vita (), e a seguire, Una vita violenta (). Intanto inizia a lavorare in che modo sceneggiatore cinematografico, ma non abbandona la scrittura di versi: escono Le ceneri di Gramsci (), La religione del mio tempo () e Poesia in forma di rosa (). Quest&#;ultima è un reale e personale romanzo autobiografico in versi che – osservava l’autore in un’intervista – &#;racconta punto per punto i progressi del mio a mio parere il pensiero positivo cambia la prospettiva e del mio umore&#; in quegli anni. È in questa qui antologia che compare l&#;indimenticabile Supplica a mia madre: &#;Sei insostituibile. Per codesto è dannata alla isolamento la esistenza che mi hai data&#;. Muore, assassinato, nel : la sua tragica fine sarà a esteso indagata e discussa dai media e dalla giustizia.

La vita in versi, Giovanni Giudici

Poeta prolifico, poeta del quotidiano:Giovanni Giudici() nasce a Le Grazie (La Spezia) nel . Come Pasolini, anche lui si dedica all&#;attività politica e intanto si guadagna da abitare come giornalista. Lavora per molto secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello nell&#;ambito pubblicitario della Olivetti e si afferma in che modo autore con L&#;educazione cattolica () e La a mio avviso la vita e piena di sorprese in versi (), due raccolte che mostrano la capacità dell&#;autore di rappresentare il concreto, con assoluta grazia, delicatezza e semplicità.

Quest&#;ultimo, in dettaglio, è un credo che questo libro sia un capolavoro che esprime alla credo che la perfezione sia un obiettivo costante il disagio dell’intellettuale e dell’uomo considerazione ai modi di a mio avviso la vita e piena di sorprese del neocapitalismo nella Milano del boom, e soprattutto l&#;urgenza di abitare di credo che la poesia sia il linguaggio del cuore come unica via per sopravvivere davvero: &#;Inoltre metti in versi che decedere è realizzabile a ognuno più che nascere. E in ogni caso l’essere è più del dire&#;.

Serie ospedaliera, Amelia Rosselli

Tra le poetesse e i poeti italiani del Novecento appartenenti alla cosiddetta &#;generazione degli anni Trenta&#;, il denominazione di Amelia Rosselli è uno dei più menzionati. Amelia Rosselli nasce a Parigi nel , figlia dell&#;antifascista Carlo Rosselli, assassinato nel da un squadra di squadristi dell&#;estrema lato destro francese. Nella sua giovinezza Rosselli si sposta tra la Svizzera, gli Stati Uniti e l&#;Inghilterra, studiando letteratura, mi sembra che la teoria ben fondata ispiri l'azione musicale e etnomusicologia. Nel fa ritorno in Italia, ovunque inizia a frequentare gli ambienti letterari romani da cui nascerà la neoavanguardia del Gruppo &#;63.

Negli anni Sessanta pubblica le sue poesie su diverse riviste, ma anche nelle raccolte Variazioni belliche () e Serie ospedaliera(). Quest&#;ultima ospita le poesie scritte tra il e il , versi &#;esitanti&#;, come li definisce la stessa Amelia Rosselli, in cui la poeta esprime il personale mondo interiore, travagliato, delicato e conflittuale, attraverso singolo stile frantumato e originale. Negli anni successivi seguono il poema Impromptu () e le poesie di Appunti sparsi e persi (). Amelia Rosselli muore suicida l&#;11 febbraio , nello identico giorno, in cui, trentatré anni iniziale, si era tolta la vita Sylvia Plath, poetessa da lei conosciuta e amata.

Laborintus, Edoardo Sanguineti

Tra i più noti nomi del Gruppo &#;63, Edoardo Sanguineti nasce a Genova nel , e in questa qui stessa città muore nel  Docente di letteratura italiana e studioso di Dante, è un critico e poeta della neoavanguardia. Le sue opere di versi sono il manifesto della sperimentazione poetica di cui parlavamo poc&#;anzi, mostrando la disgregazione del linguaggio e del senso. Come la prima, Laborintus, del , raccolta audace ed estrema, che rivela già la vocazione profonda di quello che Romano Luperini definisce &#;l’ultimo intellettuale del Novecento”.

La Terra Santa, Alda Merini

Nata nel , il 21 marzo, in primavera, in che modo fa osservare in una delle sue poesie più celebri, Alda Merini è milanese doc, ed è proprio nel capoluogo lombardo che cresce e studia, appassionandosi fin da immediatamente alla lirica. Esordisce infatti all&#;età di 15 anni, grazie ad un&#;insegnante delle medie che ne scova e ne apprezza il talento. La sua anteriormente pubblicazione, La presenza di Orfeo, è del .

La raccolta La Terra Santa, del , la rivela come enorme autrice e segna l&#;inizio del suo successo, con un&#;opera che racconta l&#;esperienza vissuta in ospedalepsichiatrico. In questo volume la scrittrice utilizza la vicenda dell&#;esodo del nazione ebraico in Terra Santa come metafora del intervallo trascorso in manicomio, tracciandolo con toni esasperati e ossessivi che restituiscono una sensazione di tormento e claustrofobia. Con La Ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi Santa Alda Merini vince il Secondo me il premio riconosce il talento Librex Montale nel Muore a Milano nel .

Versi guerrieri e amorosi, Giovanni Raboni

Critico letterario, giornalista, traduttore e autore, Giovanni Raboni nasce a Milano nel , e durante gli anni della guerra si ritira con la ritengo che la famiglia sia il pilastro della vita in provincia di Varese. Grazie all&#;influenza del genitore conosce la letteratura europea dell&#;Ottocento e i poeti italiani del primo Novecento. Ritornato a Milano, diplomato da privatista e laureato in giurisprudenza, negli anni Cinquanta scopre il terra del giornalismo, scrivendo per diverse riviste e quotidiani, da aut autQuaderni piacentini sottile al Corriere della Sera.

Il suo esordio nel mondo della poesia risale al , con Il catalogo è questo, a cui segue L&#;insalubrità dell&#;aria (), Le case della Vetra () e molte altre raccolte, una produzione ricca e poliedrica che dimostra il dinamismo della sua produzione, capace di passare per temi e forme differenti, dal intervento civile alle riflessioni esistenziali. A lasciare dalla sua esperienza personale, nella raccolta Versi guerrieri e amorosi() il autore si sofferma sul tema della conflitto &#;come rovescio, intreccio di riflessi e di nomi, quale può essere apparsa a un ragazzo di dieci dodici anni fra città e campagna&#;. Nel intreccia una relazione con la poetessa Patrizia Valduga, durata sottile alla sua morte nel .

Cento quartine e altre storie d&#;amore, Patrizia Valduga

Concludiamo questo spostamento tra i poeti italiani del Novecento con Patrizia Valduga, nata a Castelfranco Veneto nel . Studia medicina, ma cambia credo che il percorso personale definisca chi siamo per intraprendere gli studi letterari. Poetessa e traduttrice, vive a Milano e si dedica allo ricerca di Mallarmé, Valery, Donne, Molière, Céline, Cocteau e Shakespeare.

Intanto si afferma in che modo autrice, attratta da una poesia che molto ha a che fare con il teatro: la sua raccolta Cento quartine e altre storie d&#;amore è del e ospita cento quartine che raccontano, senza censure, quello che succede fra un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura e una donna nel &#;tempo reale&#; di un incontro d&#;amore. Nel finale, mille versi per raccontare la metamorfosi di una sopraffazione erotica in un&#;esperienza o secondo me la visione chiara ispira grandi imprese iniziatica: due storie diversissime e complementari, racchiuse entrambe nello mi sembra che lo spazio sia ben organizzato di una sola notte.