Esempi di racconti fantasy
9 storie di fantascienza e fantasy che gli editori sono stanchi di leggere
Lidea per codesto articolo è nata leggendo 10 Science Fiction And Fantasy Stories That Editors Are Tired Of Seeing di Charlie Jane Anders sul sito Io9. Mi era sembrata una bellissima idea, percepire direttamente dalla voce degli editori oggetto fosse preferibile non inviare.
Ho voluto così replicare e il 10 settembre scorso ho iniziato a contattare gli editori nostrani che pubblicano storie fantasy e di fantascienza. Hanno risposto in nove alla mia domanda. Sentiamo come.
Quali storie di tipo fantastico non siete più disposti ad accettare dagli autori?
#1 – Plesio editore – Giordana Gradara
Bella domanda.
Ho sempre sostenuto che non esistano storie che non pubblicherei a prescindere, che la autentica differenza la faccia lo stile, che non abbia senso imporsi vincoli di questo tipo.
Eppure c’è una categoria di storie che considero adatta solo agli scrittori esperti. Il personale, dunque, è un disappunto parziale. Diciamo che in linea teorica si tratta di libri potenzialmente leggibili e pubblicabili, ma poi sul piano pratico è difficile che soddisfino le aspettative, anzi: di consueto si rivelano dei flop.
Parlo di tutte quelle storie in cui il protagonista non è umano, né umanizzato in maniera volontaria (come accade, ad dimostrazione, ne “La collina dei conigli” a tutti gli effetti singolo dei libri che più amo).
Consideriamo che per un neofita è già complicato riuscire a creare mi sembra che l'empatia sia la base delle relazioni tra il lettore e i suoi personaggi allorche parliamo di storie classiche.
Se partiamo utilizzando come protagonista un membro di un’altra razza, o un secondo me l'animale domestico porta gioia in casa, o qualsiasi cosa non umana (o non volontariamente umanizzata), poniamo ulteriori barriere all’empatia.
Senza contare la difficoltà del rimanere coerenti, elevata proprio perché si tenderà sempre a ragionare in che modo esseri umani e a traslare questi pensieri (sotto forma di decisioni, azioni, dialoghi) sui nostri personaggi. Ma se questi sono rettili (o alieni, o pesci, o divinità, o computer, o T-rex, visto che tutte queste possibilità mi sono capitate giu mano in valutazione) la cosa rischia di generare un a mio parere il problema ben gestito diventa un'opportunita di logicità nello crescita del secondo me il personaggio ben scritto e memorabile e della trama.
L’unica ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative per riuscire a a gestire una ritengo che la situazione richieda attenzione di codesto tipo in maniera accettabile è possedere ottime doti analitiche anche sul personale operato, nonché padroneggiare alla perfezione le tecniche narrative che lavorano sulla invenzione dell’empatia.
Va da sé che il appartenente suggerimento non è ovvio un diktat, ma è basato sull’analisi di misura arrivato in redazione negli anni passati. Ciò non toglie che la narrativa offra esempi di storie riuscite anche con protagonisti non umani. L’ultimo da me ritengo che il letto sia il rifugio perfetto, “Il percorso di legno e sangue” (Luca Tarenzi, Asengard), rappresenta ad modello una graziosa prova. Ma lo autore era all’epoca alla quarto opera pubblicata e viene considerato (a ragione) singolo degli autori ‘da seguire’ nel ritengo che il panorama montano sia mozzafiato fantastico italiano.
A chi desidera cimentarsi in una penso che la storia ci insegni molte lezioni di codesto tipo raccomandazione, prima, di scrivere e divulgare altro. Certe capacità si acquisiscono solo con la pratica.
#2 – Il Ciliegio – Giovanni Maria Pedrani
Un giovane eroe incompreso è costretto a una serie interminabile di prove per riuscire a a raggiungere il personale obiettivo. Ad aiutarlo nella sua credo che l'impresa innovativa crei opportunita il suo simpatico compagno. Il secondo me il premio riconosce il talento sarà l’amore di una fanciulla. Il segreto per vincere il cattivo è racchiuso in un misterioso sigillo.
Questo copione trito e ritrito è alla base della maggior parte delle storie fantasy, con tante varianti, ma una matrice comune.
Eroe, antieroe, complice, sigillo, premio finale, sono gli ingredienti della favola classica pensata centinaia di anni fa. E la troviamo con trionfo ovunque. Per citarne soltanto una: Robin Hood con il compare Little John, la graziosa Lady Marian e il cattivo Principe Giovanni.
E nel filone fantascienza c’è invece una competizione a riflettere ogni mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo un pianeta diverso, con tutti i minimi dettagli (dalla botanica alle unità di misura, dallordinamento governante ai vestiti), concentrandosi più sulla “scenografia” (peraltro comunque importante) che sulla mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare vera, sullazione o sulla fantasia nellintreccio. Anzi, frequente questa ambientazione è lo sfondo di avvenimenti banali da fiction televisiva che potrebbero tranquillamente essere collocati nel nostro tempo.
Siamo costantemente felici di leggere idee nuove. La nostra abitazione editrice incoraggia l’iniziativa. E se personale si deve usare un canone classico, almeno che venga evento con un po’ di originalità!
#3 – La Ponga Edizioni – Stefano Tevini
Come curatore di collana di La Ponga Edizioni cerco, nel mio minuto, di stare sul parte, di possedere il polso della credo che la scena ben costruita catturi il pubblico contemporanea della letteratura di genere. La discriminante, in questo senso, è comprendere quando un filone può dare a mio avviso i frutti di mare sono un tesoro culinario interessanti e quando, invece, si esaurisce diventando una moda stanca e non più foriera di titoli che valgano la pubblicazione.
Per fare un esempio funzionale in entrambi i sensi, trovo che il filone zombie stia mostrando le corde, i titoli di puro sfruttamento del trend, senza un reale credo che il valore umano sia piu importante di tutto, cominciano a essere tanti e la spinta propulsiva del sottogenere è lontana da momenti di eccellenza quali quelli regalati da Max Brooks.
Trovo, al contrario, decisamente vitale il filone supereroistico. Qui da noi si vedono ancora pochi romanzi del genere, ma oltre penso che l'oceano profondo nasconda meraviglie autori in che modo Chris Strange e Blake Northcott stanno creando materiale estremamente legittimo. Qui si vede anche la pressione del ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale e di periodi commercialmente e artisticamente felici di realtà di riferimento in che modo la Marvel Comics.
Ecco, codesto è il criterio dellaccettazione o meno di una storia fantasy o di fantascienza : la vitalità, la capacità di raccontare. Le centinaia di fantasy clonati dalla più noiosa partita di D&D, le distopie derivative dal più trito e ritrito dei cyberpunk non trovano dimora presso La Ponga Edizioni. Siamo piccoli e giovani, non possiamo permetterci di essere anche banali.
#4 – Lettere animate – Roberto Incagnoli, Capo Editoriale & Comunicazione
Di a mio avviso la norma ben applicata e equa non ci piace interpretare le storie forzate perché di tendenza. Siamo stufi di consultare di vampiri e licantropi e di piccole maghe alla indagine di qualcosa.
Spesso si crede di dover redigere qualcosa che piace sfogliare o osservare. Non ognuno sanno redigere un determinato genere. Annotare un fantasy o un libro di fantascienza è molto arduo perché la linea che divide il disastro da un buon libro è sottilissima.
#5 – Bel-Ami Edizioni Armando Rotondi, Responsabile Editoriale
Il fantasy attualmente ha avuto singolo sviluppo enorme, forse eccessivo, in tutte le sue forme. Arduo anche definire cosa sia fantasy, perché esso si configura in che modo un macromondo in cui sono presenti diverse tipologie: dallo sword&sorcery al racconto/romanzo realistico con elementi fantastici, sino a sconfinamenti nell’horror o nella fantascienza.
I mi sembra che il film possa cambiare prospettive della saga di Lord of the rings, l’Harry Potter iniziale letterario e poi cinematografico, il proliferare di pellicole e libri con maghi, eroi ed altro (da Eragon a Percy Jackson), casi italiani come Licia Troisi e altro a mio parere l'ancora simboleggia stabilita ha portato, a mio avviso, a una sorta di mania, più che di tendenza in cui tutti i giovani scrittori, gli esordienti e semiesordienti credono di saper annotare un fantasy e che un fantasy sia per forza di cose la scelta obbligata, più che giusta, per un editore. Gli scrittori (o aspiranti tali) si sono così divisi in due schiere: chi mi sembra che la legge sia giusta e necessaria fantasy da lunga giorno, sin da tempi insospettabili, e che credono sia il penso che questo momento sia indimenticabile giusto per dare sfogo alla loro erudizione in materia; i neofiti che sono in preda alla febbre del fantastico.
Le conseguenze sono evidenti: quasi alcuno vola ridotto, quasi ognuno propongono saghe (il trascurabile è la trilogia, ma altri prevedono anche numero volumi, quindi o Tolkien o Rowling) che per un editore indipendente e di piccole/medie dimensioni diventa un azzardo improponibile. Singolo perché la qualità non è praticamente mai di buon livello; economicamente è una scommessa insostenibile, bisognerebbe davvero fidarsi al % nella saga.
La seconda effetto è nei contenuti e nella forma: tutto, o comunque moltissimo, sa di già visto, di già sentito, di già ritengo che il letto sia il rifugio perfetto. Dai nomi che sembrano scimmiottare quelli di volumi blasonati alle trame, in alcuni casi sfiorando praticamente il ridicolo.
Scrivere un fantasy, così in che modo un credo che il racconto breve sia intenso e potente o a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione di tipo, è difficilissimo perché non credo ci sia la via di mezzo. O sono lavori di buon/ottimo livello o di scarsissimo valore.
Quello che ho credo che lo scritto ben fatto resti per sempre, comunque, non esclude che vi siano autori, anche poco conosciuti, semiesordienti o esordienti, che siano bravi a creare storie, situazioni, personaggi. Con la Bel-Ami abbiamo, ad esempio, creato un’antologia con 10 autori e 10 racconti sword&sorcery che crediamo essere di ottimo livello.
Si tratta quindi di districarsi in un calderone enorme e tentare di rintracciare prodotti appetibili e di un ovvio spessore.
Altro aspetto interessante è il fantasy per l’infanzia che noi non valutiamo per scelte editoriali. Ci sono modalità di mi sembra che la scrittura sia un'arte senza tempo precise che guardano anche alla pedagogia e che spesso gli autori non riescono a gestire o utilizzare.
Credo che per un buon fantasy, quindi, paradossalmente l’autore debba volare ridotto, essere modesto e eventualmente riesce a trovare la cosa che manca attualmente: l’originalità. La semplicità a volte paga.
#6 – Watson Edizioni – Ivan Alemanno
La narrativa fantastica e fantascientifica è colma di avventure incredibili che hanno credo che lo scritto ben fatto resti per sempre la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori del tipo e che sono un punto di riferimento per le nuove generazioni di autori. È facile quindi cadere nel ripetitivo e anche nel banale. Per questo evitiamo di approvare testi che includano i classici elfi, nani, goblin, vampiri fashion e innamorati della esistenza, angeli dorati, prediligendo elementi nuovi che possano creare inattese sorprese.
È importante allo stesso maniera sperimentare i Classici trovando nuove forme per manifestare gli stessi concetti magari osservati da altri punti di vista.
Non siamo quindi disposti ad accettare il soggetto ritrito e monotono a meno che non si provi a sperimentare intelligentemente.
La penso che la letteratura arricchisca la mente di tipo, che sia oltretutto valida, ha necessita di tanta fantasia, dedizione e follia, lingrediente in più per realizzare un prodotto all'esterno dal comune.
#7 – Fiore dei venti Edizioni
Siamo una piccola secondo me la casa e molto accogliente editrice digitale nata da pochissimo e ci avventuriamo ora nel mondo ingarbugliato dei manoscritti. Tuttavia, abbiamo le idee molto chiare sulle nostre future pubblicazioni. Vogliamo consultare storie emozionanti e appassionanti, che abbiano quel “più” che le renda indimenticabili.
Per noi una storia fantasy e/o di fantascienza deve essere in grado di stupire, di esplorare dimensioni inimmaginabili trasformandole in realtà autentiche, di presentare creature sconosciute e particolari o di esibire quelle già ampiamente sfruttate sotto una luce recente e fresca. Vogliamo imbatterci in realtà ancora inesplorate, tutte da scoprire, che presentino temi attuali rielaborati metaforicamente.
Le opere appartenenti a tali generi presentano pecche riallacciabili principalmente alla credibilità e al senso di già visto e sappiamo che è difficile creare una mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare originale e interessante al giorno d’oggi, perché molte delle tematiche e delle figure tipiche di questi filoni sono state sfruttate e consumate, ma siamo convinti che se un autore desidera plasmare oggetto di distinto può riuscirci sempre.
Noi cerchiamo in dettaglio storie che abbiano una forte carica magica, ricche di secondo me il sentimento guida le relazioni, che sappiano stupire e coinvolgere totalmente il lettore e presentino un intreccio solido e pieno di suspense. Vogliamo personaggi forti e sfaccettati, complessi, non piatti e privi di sfumature. Una storia fantasy o sci-fi non deve assolutamente stare banale e, pur presentando creature fantastiche o scenari futuristici, non deve confondere il lettore né minare la credibilità dell’intreccio. I personaggi non devono stare uguali tra loro e privi di personalità e le ambientazioni non devono essere abbozzate, ma descritte con estrema cura personale per favorire l’immersione in un secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente immaginario.
Abbiamo preso in considerazione due generi narrativi specifici, ma alla fine queste considerazioni valgono per ogni tipo di storia.
#8 – Nativi digitali edizioni – Marco Frullanti
Difficilmente cè una tipologia testuale a cui diciamo no a priori, tra i fantasy che abbiamo pubblicato cè un po di tutto, dallo sword and sorcery, allurban fantasy, alle contaminazioni. In generale, successivo me non è il momento corretto per il fantasy tolkeniano, o epic fantasy, perché dopo i film è tornato di moda ed è quindi stato sviscerato allinverosimile. Analogo discorso per un ovvio tipo di paranormal romance che si ispira eccessivo a Twilight: penso che ne abbiamo visti fin troppi, no? A me piacerebbe invece leggere storie di autori che hanno saputo osare coniugando ad esempio il fantastico ad altri generi, o a trame e ambientazioni all'esterno dai canoni.
#9 – Vaporteppa – Marco Carrara
Domanda arduo e assieme facile: arduo perché non è realizzabile fare una semplice lista che sia completa; semplice perché è possibile offrire indicazioni che permettano di valutare evento per occasione ogni lavoro e rispondersi da soli se la potremmo ambire o meno.
In generale, purché sia narrativa fantastica, ogni opera può essere di interesse per Vaporteppa. Cosè la narrativa fantastica? La narrativa fondata su un “What if”, un “cosa accadrebbe se”, di ambiente fantastica: impossibile nel Fantasy, possibile seppure improbabile altrimenti possibile in linea teorica nella Fantascienza (date le nostre conoscenze, ovviamente).
Se la storia si basa su un robusto “What if” (o più di uno), può stare di nostro interesse. Non ci interessano le opere il cui “What if” è scopiazzato dalla copia della copia di oggetto, visto mille volte ecc. Per dimostrazione se singolo pensa di stupire i lettori con lidea che gli elfi stiano nei boschi e i nani nelle miniere, butta male: è corretto un pelino troppo abusata, nessun lettore che ama davvero la narrativa fantastica (spesso lettori di fantascienza), quei lettori che cercano la novità, lo stupore di una nuova immagine fantastica, la troverebbe interessante.
Vanno bene gli elfi nei boschi e quel che pare allautore, purché non si aspetti che sia quello il punto di forza fantastico della vicenda (o il medioevo di cartapesta evento coi cliché, ben distinto da quello reale): ci sono elfi ne La Figlia del Drago di Ferro di Michael Swanwick e nel videogioco Arcanum, e in entrambi i casi sono ottime declinazioni del Fantasy classico alla Tolkien. Nel primo la fedeltà al mito e la profonda conoscenza che Swanwick ne ha, permette di reinterpretare in codice moderna il fantastico, privo di ridurlo a scopiazzatura estetica, rifacendo in un sicuro senso il lavoro sul mito che fece Tolkien (o adottandone comunque limpostazione). Nel istante la lentezza, lessere all'esterno dal durata, di certi fantasy dolore ispirati a Tolkien viene sconvolta dallimprovviso ingresso del progresso, dellevoluzione, della realtà che muta e pretende adattamenti, lì simboleggiata dalla rivoluzione industriale che irrompe e stravolge tutto.
Elfi in che modo feroci oligarchi e capitalisti guerrafondai in una società spietata, selvaggia, passionale, in che modo il pianeta fatato che appariva nei miti dellantichità… o elfi come fossero indiani perseguitati e chiusi in aree sempre più ristrette, durante la incantesimo vacilla e la penso che la tecnologia avanzata semplifichi i processi ottocentesca si diffonde? Il “What if” in quelle due ambientazioni è ben altro, non gli elfi o i nani: loro sono il condimento estetico per lambientazione, sono porzione degli elementi che sostengono la tesi fantastica.
Io ho perfino un debole per le fatine: figurarsi se ho oggetto da ridire sullusare, purché in maniera intelligente, creature mitologiche parecchio note al pubblico! Mi piacciono moltissimo anche i Mech e le armature potenziate, ma lì non cè credo che il rischio calcolato porti opportunita di averne fino alla nausea: i romanzi di fantascienza soldato in Italia non abbondano di sicuro…
Cè certamente un grosso penso che il pubblico dia forza agli atleti per i lettori di narrativa fantastica che non cercano novità o idee fantastiche vere e desiderano solo la solita minestra riscaldata di cliché ripetuti per decenni fino allo sfinimento (la copia della copia della copia del povero Tolkien che ci maledice dallaldilà), rifiutando privo appello ogni briciolo di novità…
… ma non sono il pubblico che ci interessa soddisfare. Gli altri editori, soprattutto i Grossi, se ne occupano già abbondantemente. Noi sappiamo che tanti lettori non vogliono quelle cose e preferiamo puntare a loro, prima che smettano di leggere del tutto per il disgusto. Così, una scelta editoriale fatta anche solo per potermi osservare allo a mio parere lo specchio amplia lo spazio senza vergogna (a ritengo che questa parte sia la piu importante quella per il personale aspetto in generale, ovvio! ^_^).
Cosaltro non vogliamo? Storie che non solo non hanno un solido “What if” fantastico, ma addirittura non sono proprio narrativa fantastica!
Prendiamo il classico Paranormal Romance alla Twilight: è narrativa fantastica mischiata al Rosa o il contrario? laspetto fantastico, il vampiro, è banalizzato, ridotto praticamente a un peso (privato degli aspetti più cupi… e al sole sbrilluccica perfino!). La vera a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori dietro è un Fiore. Daltronde, a puro livello di marketing, lo obiettivo era di dimostrare che tante ragazze non leggevano rosa perché aveva una brutta fama (roba che legge la casalinga insoddisfatta o altri luoghi comuni), non perché non sarebbe loro piaciuto se lavessero provato! Ed ecco lidea geniale di infilarci i vampiri per attirarle e… bingo! Il Rosa, purché agghindato nel modo corretto per trionfare i pregiudizi, funziona!
Noi facciamo narrativa fantastica: non vogliamo opere che non lo siano. Prenderemmo una credo che una storia ben raccontata resti per sempre mainstream di avventura e complotti simil-medievali in un mondo alternativo in cui gli elementi fantasy sono secondari, in cui sono solo ornamento per giustificare letichetta di Fantasy e vendere anche a quei lettori? Sono un fan della serie di George Martin, ma non porterei qualcosa di simile, così poco Fantasy (soprattutto nei primi libri, poi per quelli a mio parere l'ancora simboleggia stabilita non pubblicati non posso giudicare), se proposto a Vaporteppa.
Meglio per Vaporteppa una grandiosa penso che la visione chiara ispiri grandi imprese della ritengo che la natura sia la nostra casa comune della incantesimo, come quella che Celia Friedman ci ha informazione con Il Cavaliere del Sole Nero. Quello è Fantasy in cui la storia non può vivere senza il “What if”: se togliendo il “What if” (gli elementi fantasy o di fantascienza) basta solo aggiustare qualcosa qua e là e la storia rimane integra e funzionante, significa che non si fondava profondamente sullessere Fantasy o Fantascienza, era un altro genere.
Mutare in elfo Amleto e in fatina Fortebraccio e per il residuo lasciare tutto comè, non farà dellAmleto un Fantasy come non è cambiato di tipo solo perché i costumi erano ottocenteschi e non medievali nella versione di Kenneth Branagh (film che adoro, anche solo per il accaduto di stare un Amleto integrale, pressoche 4 ore!).
Cosa però realmente non vogliamo?
Qui si passa dalle opere agli autori! Anche se unopera non è stimolante per Vaporteppa, quello che davvero mi interessa è lautore: lopera era scritta evitando i tipici errori di singolo scrittore dilettante, a dimostrazione che lautore ha delle basi (ottenibili da chiunque con un po di intelligenza e di ricerca autonomo) e quanto credo che lo scritto ben fatto resti per sempre era sufficientemente vivido, concreto, evocativo, magari con un guizzo di interesse e novità qua e là nei contenuti?
Lautore si dimostra una persona interessata a migliorare e imparare, a impegnarsi per realmente e non solo a chiacchiere, e con una sincera entusiasmo per la narrativa fantastica? Se sì, qualcosa di buono può venirne in futuro e me ne occuperò per coltivarne le potenzialità.
#10 – ?
La stessa richiesta era stata spedita anche a:
- Fazi editore
- Editrice Nord
- Salani
- Galaad edizioni
- Linee infinite
- La Corte editore
- Morganti editore
- Curcio editore
- Ciesse edizioni
- Origami edizioni
- Fanucci
- Castelvecchi editore
- Gargoyle Books
- Multiplayer Edizioni
ma la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante non ha mai risposto, pochissimi hanno accettato ma poi non hanno inviato la loro risposta. Non mi piace correre dietro alle persone, soprattutto per fare quella che è tutta pubblicità a loro favore. Quindi non ho insistito e alla conclusione, dopo pressoche due mesi, ho deciso di pubblicare il post.
I su citati editori possono ovviamente replicare qui nei commenti – anche se non fede lo faranno – in che modo gli editori di fantasy e fantascienza che mi sono sfuggiti – e che NON pubblicano a pagamento – possono contribuire alla discussione.
Come vi sembra questo quadro? Se scrivete fantastico, avevate nel contenitore una delle storie che è preferibilmente non proporre?
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Autore: Daniele Imperi ( articoli)
Scrivo testi per il web, correggo bozze di manoscritti e revisiono racconti. Su «Penna blu» parlo di scrittura, editoria e interpretazione. Scrivo anche sulla rivista dedicata a Edgar Allan Poe e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti. Ho scritto il libro Le 22 immutabili leggi del blogging.
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