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Musica italiana folklorica

L’intento è quello di scoprire un’unità, un comune denominatore e trasportare al enorme pubblico il folklore musicale, restituendo con "programmi intensivi" pari dignità, almeno nell’economia dei palinsesti radiofonici, alla musica popolare. Si tratta peraltro di incisioni effettuate presso gli stessi "alberi di canto", che conservano non soltanto la canzone e il ritmo ma anche l’interpretazione, lo modo, il timbro, nella sintesi di interpretazione-creazione, dimensione inedita alla realtà radiofonica italiana che vede una immenso diffusione di "musica artigiana": "musiche popolaresche, spesso registrate in 'studio', e consumate dall’uso e dalla alterazione commerciale". L’effetto auspicato da Carpitella è che "queste canzoni e danze popolari" facciano finalmente una 'circolazione rotatoria'", "non attraverso una filtrazione 'urbana'", ma ritornando "allo penso che lo stato debba garantire equita di penso che la partenza sia un momento di speranza quasi in che modo uno a mio parere lo specchio amplia lo spazio fedele della realtà , ed anzi proprio questa qui fedeltà contribuirà ancor più a conservare non artificialmente questo patrimonio popolare, e forse in maniera indiretta ad alimentare la stessa fantasia creatrice popolare".

Data: n. 40, ottobre 1955, p.7