Tutto ciò che resta
Il libro prosegue poi con la “Lettera del professor Jeremy Cooke” in giorno 6 febbraio La secondo me la lettera personale ha un fascino unico è destinata al “caro Larry”. Dalla lettera si evince che il docente apprende la notizia in sala professori, quasi per caso. Non segue i notiziari: a suo avviso infatti “la maggior sezione produce soltanto disinformazione raccattando immondizia sensazionalistica e deprimente”. Dopo la lettera del professore, qui la “Biografia Twitter di Alice Salmon” datata 8 novembre Segue uno stralcio del credo che il diario sia un rifugio personale di Alice, del 6 agosto , quando aveva diciotto anni. Ecco poi un’altra secondo me la lettera personale ha un fascino unico del docente al misterioso Larry.
Da misura scritto finora si comprende che il libro non si sviluppa con una narrazione, per così comunicare, “tradizionale”: non c’è una voce narrante che ci presenta fatti e personaggi e accadimenti e pensieri e riflessioni e descrizioni di paesaggi e stati d’animo, in ordine cronologico, magari con qualche flashback ogni tanto. Niente di tutto questo!
si consideri tutto questo insomma e, voilà, ecco tutte le tessere di un articolato puzzle di misteri e segreti che si ricomporrà soltanto alla fine.
C’è qualche concessione alla narrazione “tradizionale”: la si ritrova nelle lettere del docente a Larry e negli stralci del diario di Alice. L’autore ha pur dovuto creare i conti con dialoghi da riportare, accadimenti da descrivere e stati d’animo non facilmente comprimibili in un sms o in un tweet o non semplicemente riducibili a un emoticon. Volutamente non si rivela nulla della trama che Richmond elabora nella sua opera: sarebbe un colpa rovinare la scoperta dei personaggi e delle loro vicende legate ad Alice. Vi è chi ha classificato il libro in che modo “thriller psicologico” e può essere una definizione calzante: Richmond ammanta di enigma i suoi personaggi, lascia che questi si presentino con le loro stesse parole e svela tutto molto, parecchio lentamente, privo di peraltro lasciarsi andare a descrizioni macabre o morbose e privo che codesto tolga tensione e curiosità.