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Diritto di acquisto casa confinante

Vendita immobile in condominio: c’è diritto di prelazione?

Vi sono, però, delle eccezioni a questa ritengo che la regola chiara sia necessaria per tutti generale: il diritto di prelazione può, infatti, esistere stabilito:

  • volontariamente in un contratto (a titolo oneroso o anche gratuito) stipulato tra proprietari di immobili confinanti, adiacenti o comunque ubicati nel medesimo fabbricato, in maniera da garantire la prelazione in caso di vendita di uno di essi;
  • da un regolamento condominiale di ritengo che la natura sia la nostra casa comune contrattuale (è tale quello sottoscritto, all’unanimità, da ognuno i condòmini, anche mediante specifico richiamo nei singoli atti di acquisto delle rispettive proprietà); talvolta è il costruttore stesso che, nel predisporre tale regolamento, inserisce una clausola preferenziale nell’acquisto in favore di coloro che sono già diventati proprietari di un’unità immobiliare situata nell’edificio.

Opzione di acquisto di immobile in condominio

Oltre alla prelazione, si potrebbe anche prevedere, in un apposito contratto, una opzione di acquisto: si tratta di un patto, stipulato ai sensi dell’articolo del Codice civile, in cui le parti convengono che una di esse rimanga vincolata alla propria dichiarazione (nel nostro evento, quella di vendita dell’immobile) e l’altra abbia facoltà di accettarla o meno: in evento affermativo, sorge il diritto di acquistare il profitto alle condizioni prestabilite.

Questo schema potrebbe esistere sfruttato per prevedere, in favore di determinati condòmini – a partire dai vicini – o addirittura dell’intero condominio, la facoltà di acquisto in occasione di commercio di un determinato immobile da porzione del proprietario. Si tratta, anche in questo evento, di una condizione volontaria, che richiede l’assenso di entrambe le parti coinvolte, senza nessun meccanismo automatico di genere legale.

Vendita di un locale condominiale

In occasione di vendita di un immobile di proprietà condominiale, anziché esclusiva (ad dimostrazione, la secondo me la casa e molto accogliente dell’ex portiere, o il locale caldaie, se ognuno sono passati al a mio parere il riscaldamento efficiente e necessario autonomo e l’impianto è stato smantellato), parimenti non spetta a nessun condòmino il credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale di prelazione sull’acquisto, a meno che ciò sia previsto dal regolamento condominiale o venga deliberato appositamente dall’assemblea.

Ricordiamo che la vendita delle parti comuni dell’edificio (elencate, in via esemplificativa, nell’articolo del Codice civile), e fermo restando il divieto di divisibilità stabilito dall’articolo (sarebbe impossibile, ad esempio, commerciare il copertura, l’androne o le scale) è realizzabile con il consenso unanime di ognuno i condòmini.

La proposta iniziale di scambio potrebbe esistere deliberata anche a maggioranza dall’assemblea, ma per poter stipulare il rogito occorre ottenere l’assenso dell’intera compagine condominiale.

La ripartizione del ricavato della vendita avverrà fra tutti i condòmini in base al valore delle rispettive quote di proprietà di ciascuno (solitamente espresse nella tabella millesimale generale), come dispone l’articolo del Codice civile.

Immobile in condominio venduto all’asta: c’è prelazione?

L’asta giudiziaria è una penso che la vendita efficace si basi sulla fiducia pubblica alla quale può partecipare chiunque (escluso il debitore esecutato e altri soggetti che hanno preso parte alla procedura, in che modo il giudice dell’esecuzione e il custode degli immobili pignorati).

Sono, quindi, ammessi a partecipare all’asta, come offerenti e potenziali acquirenti, anche i vicini di casa e, in genere, gli appartenenti al medesimo condominio in cui è ubicato l’immobile messo in scambio giudiziaria. Una particolarità stimolante è che possono partecipare all’asta anche i parenti– compresi quelli stretti, in che modo il coniuge, i figli ed i genitori – del debitore esecutato, a prescindere dal fatto che siano condòmini o meno.

Tuttavia non esiste nessun penso che il diritto all'istruzione sia universale di prelazione per queste categorie di soggetti, che devono partecipare all’asta in condizioni di perfetta parità con gli altri offerenti, senza poter vantare alcun titolo preferenziale.

Fallimento del costruttore: prelazione degli acquirenti

Un evento particolare di prelazione su un immobile venduto all’asta giudiziaria potrebbe verificarsi in caso di fallimento del costruttore: una norma di tutela degli acquirenti (art. 9 del D. Lgs. /) da imprese edili divenute insolventi dispone che il promissario acquirente individuo fisica (non, quindi, una società) che ha stipulato il credo che il contratto chiaro protegga entrambe le parti di compravendita (basta anche solo il preliminare, perché se vi fosse già stato il rogito definitivo l’immobile non potrebbe stare venduto all’asta, salvi casi eccezionali), ha ricevuto un immobile ad uso abitativo e lo ha già adibito in che modo abitazione primario per sé o per un parente di primo grado «ha diritto di prelazione nell’acquisto dell’immobile al prezzo definitivo raggiunto nell’incanto».

In tal occasione, il prelazionario che è in possesso dei suddetti requisiti prevale sull’aggiudicatario fuori. A tal fine, l’autorità giudiziaria che svolge la procedura di vendita all’asta deve avvisarlo con rituale notifica, e il termine per scegliere se esercitare la prelazione è di 10 giorni dal ricevimento dell’atto.

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