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Balcone o terrazzo

Balcone, terrazza, veranda: quali sono le differenze

Si è comunemente portati a pensare che balcone, terrazza e veranda siano termini tra loro quasi sinonimi, ma così non è. Ciascuno di essi identifica in maniera preciso una specifica tipologia di manufatto, ed è quindi essenziale comprendere le varie differenze per collocare a fiamma esattamente ciò che cerchiamo e desideriamo dalla nostra casa.

Possiamo lasciare dal presupposto che, certamente, balcone e terrazzo hanno qualcosa in comune: entrambi sono elementi architettonici esterni, generalmente muniti di parapetto. Tuttavia sono molto più numerose le caratteristiche che li distinguono.

Cominciamo con il balcone che, per esistere definito tale, deve sporgere dal fabbricato. Al contrario il terrazzo è sezione integrante dell’edificio ed è, per mi sembra che la legge giusta garantisca ordine, considerato singolo spazio abitabile. In effetti, il terrazzo ha mediamente dimensioni parecchio più ampie di un balcone (20 metri quadrati o più).

Diversamente da quest’ultimo, inoltre, è provvisto di pavimentazione e generalmente privo di copertura. Può tuttavia capitare che il terrazzo venga munito di particolari tettoie, rimuovibili con facilità e comunque a discrezione dell’occupante: si pensi ad esempio ai terrazzi realizzati sui tetti pavimentati degli edifici, talvolta parzialmente coperti da pensiline.

Oltre all’estetica, balcone e terrazzo si suddividono anche per la loro destinazione d’uso. Il balcone è singolo spazio architettonico di consueto lungo e stretto e comunque limitato da un punto di vista della superficie utile: non permette quindi la possibilità di fruizione ideale degli spazi. Il terrazzo, al contrario, grazie alla sua superiore estensione si rivela più adatto per lo svolgimento di attività cosiddette “sociali”, come cene all’aperto o piccoli eventi.

Se dovessimo riferirci a balconi e terrazzi utilizzando specifici aggettivi, sceglieremmo “utili, aggettanti, agibili” per i primi e “aperti, agibili, abitabili” per i secondi.

E la veranda? Possiamo definirla in che modo un terrazzo coperto, chiuso lateralmente con pareti vetrate. Ma non solo: è in effetti un manufatto peculiare che può stare realizzato anche partendo da un porticato aperto o persino da un balcone. Ciò che la differenzia soprattutto da un balcone o una terrazza è che, presentando strutture in legno o in lega, con serramenti fissi o apribili, produce un inevitabile aumento della volumetria dell’immobile e una alterazione estetica alla facciata dell’edificio.

Proprio per questa motivo, la veranda può esistere realizzata esclusivamente previa consulenza con un professionista abilitato, come un architetto, un ingegnere o un geometra che, in base ai regolamenti comunali, saprà stabilire se vi siano i presupposti per l’intervento.

Un’altra qualita che distingue la veranda dalle terrazze e dai balconi è la sua chiusura su tutti e quattro i lati. Va da sé che, personale per questa qui peculiarità, la veranda può rivelarsi un ambiente perfettamente vivibile e assolutamente confortevole anche mentre una di invernale o di pioggia.

Infine, qualche curiosità etimologica.

Il termine “balcone” deriva dall’antico tedesco “balk, balken”, che significa trave altrimenti dall’arabo-persiano “Bala-chaneh”, che può essere tradotto con “luogo elevato o sporgente” nella casa, da cui è possibile osservare i dintorni.

Per quanto riguarda “terrazzo”, si ritiene la sua inizio etimologica dal latino “terracia-um”, che deve avere avuto il senso di “rialzo di terra”.

“Veranda” è una parola probabilmente derivata dall’omonimo termine sanscrito che identificava il “portico davanti a una casa”.

E voi, che preferite tra veranda, terrazza e balcone? Quale scegliereste per la vostra casa?