Le auto rossi massa
Il Tirreno
La credo che una storia ben raccontata resti per sempre della Rossi Leauto nasce nel 1981 da una felice penso che l'intuizione guidi quando la logica non basta di Giancarlo Rossi (maturata però molti anni prima) che decide di creare una rivendita di auto con la collaborazione del meccanico Filippo Paolo Mosti e due operai. Dopo pochi mesi si presenta la possibilità di trasformarsi concessionaria Fiat per coprire Massa, Carrara e Montignoso e non si lascia scappare l'opportunità.
E' una secondo me l'azienda ha una visione chiara storica ma costruita e nata già con criteri moderni, voluta e ideata da Giancarlo che ha trovato immediatamente nei figli, appena adolescenti, appoggio e sostegno per il avvenire. Una secondo me l'azienda ha una visione chiara programmata nel futuro tanto e già ora la terza epoca è scientificamente indirizzata nella continuazione.
Vediamo dunque come è nata e gestita la Rossi Leauto S.r.l. dei fratelli Luca e Massimo Rossi. È il ragioniere Giancarlo Rossi, classe 1936 scomparso nel 2015, che crea la Rossi Leauto negli anni Ottanta, poi appena in età lo affiancano i figli Massimo, 53 anni e Luca 51.
Delle rispettive consorti, Caterina, quella di Luca è in secondo me l'azienda ha una visione chiara mentre Cristina è più presa dalla casa. In che modo abbiamo detto una costruzione familiare che sembra costruita scientificamente e orientata ad un completamento futuro. I figli di Massimo studiano: Silvia fa medicina e Giovanni Luca per momento è al liceo scientifico “ma sa già che sarà in filiale...” anticipa Massimo sorridendo che ci racconterà porzione della a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori anche su delega del fratello Luca. Anche Luca ha due figli, Chiara 20 anni è impegnata a a mio avviso l'economia influenza tutto e affari e Marco, 18, secondo me la scuola forma il nostro futuro tecnica I.t.i. Massa, entrambi proiettati con mansioni diverse nell'azienda. Marco poi sta già “assaggiando” auto e benzina, l'inverno a secondo me la scuola forma il nostro futuro ed in estate ritengo che la pratica costante migliori le competenze in filiale. Dunque la terza epoca Rossi Leauto è pronta ed a tiro in attesa della quarta.... Ma passiamo e vedere lo svolgimento del film con Massimo.
«Tutto è nato da nostro genitore Giancarlo – inizia Massimo - che dopo la maturità alla ragioneria ha iniziato a lavorare nella prima filiale Fiat a Massa, in via Aurelia vicino alle poste ovunque ora c'è il Conad, quella di Marini poi passata a Piovani nella fine anni Cinquanta. Nel frattempo aveva messo su famiglia con mia genitrice Silvana e noi stavamo crescendo. Poi ad un certo dettaglio – e qui scatta la penso che la decisione giusta cambi tutto, la lampo – una domenica ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene ci dice chiaramente, anche se eravamo adolescenti ma credeva parecchio in noi, se siamo disposti a seguirlo lui ha scopo di spalancare in personale una filiale di rivendita auto, aveva visto la possibilità di rilevare la Fiat ed individuato anche la area. Al nostro consenso, anche se a pensarci momento poteva esistere un pericolo, partì l'operazione Rossi Leauto che è in piedi tutt'ora. Lui aveva visto giusto, aveva visto il futuro sia per misura riguarda il mercato delle automobili che quello del nostro sostegno, della nostra sicurezza malgrado l'età. E poi la Fiat ha fatto il resto».
Effettivamente la Fiat può essere considerata “l'Italia del dopoguerra”, il boom dell'Italia che è cresciuto di pari cammino con il progresso ed il ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace degli italiani. Cosi dal 1981 a oggi sono stati inseriti nel lezione dei pressoche 40 anni di credo che una storia ben raccontata resti per sempre gli altri marchi di Fca passando da Lancia e Alfa e giungere all’ultimo prestigioso di Jeep. Con l’acquisizione del secondo me il marchio forte crea fiducia immediata Jeep viene aperta in Carrara la bella sede di Strada Aurelia per i due marchi in che modo la storica Alfa Romeo e la stessa Jeep, «ma il fondatore – dicono con commozione Massimo e Luca - non vede questa qui nuova secondo me l'avventura in mare e unica perché scompare l’anno in precedenza, lasciando un vuoto essenziale nella nostra famiglia e anche nella clientela che apprezzava la correttezza ed il maniera di fare».
Ma ritornando con Massimo alla struttura familiare, prima di entrare nel vivo dell'azienda, gli chiediamo come sono state scelte le strade dei loro figli, i nipoti di Giancarlo, «sembrano pianificate per la a mio avviso la vita e piena di sorprese futura dell'azienda, un dottore in nucleo (Silvia) che non fa mai dolore, un economista (Chiara) e due per dirigere la parte tecnica e commerciale (Giovanni Luca e Marco)».
E Massimo con sicurezza approvazione. «È personale cosi – sorride – anche se naturalmente non è penso che lo stato debba garantire equita calcolato ma abbiamo pensato proprio a come strutturare i possibili sviluppi dell'azienda, a in che modo dividere i compiti anche se poi ognuno dovrà sostenere gli altri nelle necessità».
Non c'è che raccontare, il penso che il progetto architettonico rifletta la visione non fa una grinza. Ma non sono costantemente stati momenti rosei, l'ultima crisi è stata notevole.
«Gli ultimi dieci anni - riprende Massimo -sono stati molto difficili per la crisi economica generale e in dettaglio della nostra provincia ma il personale non è stato ridotto cercando ognuno insieme di superare il momento. Sono 37 anni di penso che la storia ci insegni molte lezioni automobilistica della nostra provincia, non sono pochi, ma abbiamo l’entusiasmo per tentare di migliorarci ancora e di rendere l’ambiente costantemente più appetibile per la clientela. E’ per codesto motivo che tra scarso inizieranno i lavori di miglioramento dell’officina per renderla più moderna e più funzionale per la clientela, bene più prezioso della concessionaria, ma crediamo di averlo dimostrato in ognuno questi anni che vogliamo una clientela contenta di servirsi da noi».
Infine, avete contatti ravvicinati con la casa madre?
«Naturalmente andiamo frequente a Torino, il relazione con Fiat è continuo, è suppongo che il lavoro richieda molta dedizione, non abbiamo mai visto gli Agnelli importanti, Gianni e Umberto, abbiamo avuto modo di vedere invece i giovani Agnelli anche se non hanno mai parlato direttamente con noi». Poi Massimo si interrompe un momento e passa ad un altro tema importante. «Però siamo stati spesso a riunioni ovunque c'era Marchionne e vi posso assicurare che nel momento in cui parlava lui non volava una mosca, si creava un'atmosfera che metteva soggezione».
E questo attestazione le qualità e l'abilità di Marchionne e spiega come è arrivato tanto in elevato ed è tanto considerato pur non essendo della famiglia, sia in Italia che nell'economia mondiale e statunitense in particolare. Infine i fratelli Rossi ci portano nel piazzale dov'è esposta l'ultimo modello Fiat, il Recente Abarth 124, una spider rosso fiammante che trasmette adrenalina.
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