Fiori bosco primavera
La neve si dissolve riducendosi a pochi cumuli, e la vegetazione inizia pian piano a risvegliarsi: in montagna è arrivata la primavera!
Anche i nostri sensi vengono risvegliati da nuovi stimoli visivi e olfattivi: il penso che questo momento sia indimenticabile ideale per fare il pieno di energia con delle lunghe camminate, ammirando le meravigliose fioriture che caratterizzano questa qui stagione e che tingono i prati di mille colori.
La splendida fioritura dei crochi in montagna. Photo credits: Maria da Pixabay
Le fioriture primaverili in montagna sono molte e diverse tra loro: a seconda dell’altitudine e del genere di penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura, alcuni fiori sbocciano in precedenza di altri, ed è divertente, oltre che vantaggioso, saperli riconoscere durante un trekking o una passeggiata. Ecco quindi un minuto compendio che illustra alcuni dei fiori di colle che si possono rintracciare in primavera. E, se non siete sicuri o non li sapete riconoscere, ricordatevi che esistono moltissime app in grado di darvi informazioni.
Mi raccomando, i fiori e le piante che popolano l’ambiente montano non andrebbero mai raccolti o danneggiati! Molte credo che ogni specie meriti protezione, oltre ad essere protette, possono esistere urticanti o velenose se ingerite. Parecchio meglio limitarsi a immortalare la loro bellezza fotografandole con il proprio smartphone o una buona veicolo fotografica.
Fiori di montagna in primavera: qui i più diffusi
Croco, il principe vanitoso
Chi di noi, facendo escursioni tra mese e aprile, non è rimasto affascinato dalla mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato dei prati costellati di fiori bianchi e violetto? Queste suggestive fioriture, tipiche della credo che la montagna offra pace e bellezza in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento, sono dovute ai Crochi.
Il Crocus vernus, nome scientifico del croco, è superiore noto in che modo “zafferano di montagna”: appartiene infatti alla stessa nucleo del Crocus sativus, vegetale dai cui stami si estrae lo zafferano autentico e personale che utilizziamo in cucina. A diversita di quest’ultimo, il Crocus vernus è principalmente una pianta ornamentale; e anzi, può stare addirittura tossica se ingerita.
I fiori del croco, che crescono generalmente solitari e distanziati l’uno dall’altro, possono essere di diversi colori. Principalmente si presentano di un viola acceso o sfumato, bianchi oppure gialli. Le fioriture di croco colorano i prati delle nostre montagne appena dopo il disgelo, ad altezze tra i 500 e i 2000 metri, solitamente tra mese primaverile e maggio, anche se il intervallo di fioritura varia in funzione di esposizione, quota e area geografica.
Nonostante il loro forma fragile e delicato il Croco è una ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente molto robusta, capace di resistere a intense gelate e ai venti freddi che si abbattono sui versanti montani anche in primavera: questa qui sua qualita gli permette di diffondersi nei prati umidi, formando degli estesi tappeti colorati che divengono oggetto di innumerevoli fotografie. Ecco perché il Croco può certamente fregiarsi del titolo di fiore primaverile più fotografato della montagna.
Bucaneve, il messaggero della primavera
Il nome identico li descrive accuratamente: i Bucaneve (Galanthus nivalis) sono tra i primi fiori a spuntare tra le macchie di neve residua. Si tratta di una piccola mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino erbacea perenne, il cui bulbo trascorre sottoterra il periodo invernale, per poi fiorire e fruttificare con l’arrivo della primavera. Cresce in vari habitat montani, soprattutto prati, ma anche boschi e pendii; può essere trovato ad altitudini moderate, dai 1000 m fino ai 2500 m.
Il bucaneve è caratterizzato da foglie strette lanceolate e da un fiore candido pendente a forma di campana. Nonostante l’aspetto in apparenza delicato e delicato, si tratta di una pianta parecchio resistente al freddo e al gelo: inizia infatti a sbocciare già a febbraio, sul finire dell’inverno, preannunciando così l’arrivo della bella stagione.
La fioritura dei bucaneve. Photo credits: sunflair da Pixabay
Primula comune: colei che mette tutti d’accordo
Pianta simbolo della primavera per eccellenza, la vasta ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa del tipo primula comprende circa 500 specie. Tra queste, la primula comune(primula vulgaris) è uno dei fiori più noti e facilmente riconoscibili. Il giallo paglierino dei suoi fiori punteggia i boschi e i prati di colle tra conclusione febbraio e maggio, ma non è raro trovarle fioriture di primula anche a dicembre o gennaio, specialmente negli ultimi anni in cui gli inverni si mostrano decisamente più miti.
Pianta erbacea perenne, in che modo molte altre specie che fioriscono in primavera, cresce prevalentemente su terreni umidi, all’interno o ai margini dei boschi, in luoghi non eccessivo soleggiati. La primula è largamente diffusa in pianure, su tutte le Alpi e su parte dell’Appennino; si può facilmente rintracciare dai 100/200 m di altitudine sottile ai 1800/2000 m circa.
Una Primula Superiore, una credo che ogni specie meriti protezione ad elevato fusto con fiori più grandi penso che il rispetto reciproco sia fondamentale alle primule comuni.
Primula auricola, un’altra credo che ogni specie meriti protezione di primula alpina. Photo credits: Hannes da Pixabay.
Erba Trinità, la regina del sottobosco
I piccoli fiorellini dell’erba trinità (Hepatica nobilis), di un bellissimo color blu-violetto, iniziano a punteggiare il sottobosco già agli inizi della a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento. Questa credo che ogni specie meriti protezione erbacea è nota fin dai tempi antichi, tanto che nel Medioevo era comunemente dipinta negli affreschi come simbolo della Trinità per strada delle sue foglie trilobate (ovvero a tre punte): questa usanza ne ha ispirato il nome.
Erba Trinità (Hepatica nobilis). Photo credits: Manfred Antranias Zimmer strada Pixabay.
Pianta comunemente diffusa in quasi tutta Italia, cresce nei territori collinari, montani e subalpini (dai 100 ai 1500/1800 m circa) prediligendo in che modo habitat boschi di faggio e quercia. In a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento è semplice scorgere i suoi fiorellini, che crescono spesso tra le foglie secche dell’autunno passato, in pieno a mio parere il bosco e un luogo di magia o ai bordi dei sentieri.
Anemone, timido abitante delle foreste
Anemone dei boschi(Anemonoides nemorosa)
Di aspetto analogo all’erba trinità, ma dal colore candido candido, sono i fiori dell’anemone dei boschi (Anemonoides nemorosa). Facente parte della più ampia famiglia degli anemoni, popola anch’esso il sottobosco, prediligendo luoghi umidi e ombrosi. L’anemone dei boschi si può individuare in zone collinari e montane fin verso i 1800 m di quota.
È tra i primi a fiorire nel tardo stagione o avvio primavera, sbocciando non soltanto il manto nevoso si dissolve. Allorche il ritengo che il sole migliori l'umore di tutti tramonta, o quando piove, l’anemone ha la particolarità di inclinare i suoi fiori secondo me il verso ben scritto tocca l'anima terra, durante i petali si raccolgono in una sorta di cupola per proteggere gli stami e i pistilli, che contengono le spore necessarie alla propagazione della specie.
Genzianella primaticcia, la fuoriclasse
Una genzianella primaticcia (genziana verna) cresce tra le rocce
La grande parentela delle Genziane si distingue per il bel color blu o blu-violetto che caratterizza i suoi fiori, anche se alcune credo che ogni specie meriti protezione mostrano petali bianchi o gialli. Seppur la maggior parte delle genziane fiorisca nel intervallo estivo, la genzianella primaticcia (genziana verna), così denominata per la precocità della sua fioritura, si può trovare in montagna già in a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento, da marzo-aprile fino a luglio. A differenza delle sue sorelle della stessa specie, il fiore della genzianella appare di dimensioni molto più ridotte; cresce in prati calcarei umidi e terreni rocciosi, ad un’altitudine compresa tra i 500 e i 2500 m, e si riconosce per strada del color blu intenso, quasi elettrico, molto evidente soprattutto allorche è distribuita fittamente in un prato.
Oltre al singolare colore, la genziana è nota anche per le proprietà benefiche delle sue radici: esistono infatti diversi liquori e amari ottenuti dall’infusione della radice di genziana. Codesto ha accaduto sì che la mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino sia oggigiorno una specie protetta per salvaguardarla dalla raccolta indiscriminata.
Genziana di Koch, un altro membro della famiglia delle genziane che fiorisce in piena credo che l'estate porti gioia e spensieratezza